
Un duro sfogo, carico di amarezza e delusione, quello dell’ex consigliere comunale Cosimo Breccia, leader del movimento civico Manduria Noscia, che ha affidato ai social un messaggio fortemente critico contro la gestione dei rifiuti nella città messapica e, più in generale, contro quella che definisce "la rassegnazione collettiva".
Breccia, che tempo fa ha rassegnato le dimissioni dalla sua carica “a causa delle pressioni insostenibili provenienti dal palazzo”, torna a farsi sentire con toni accesi: “Impressionante la fila di autotreni carichi di spazzatura provenienti da ogni parte, diretti a Manduria per far straripare le nostre discariche, già sature da tempo… il tutto per la gioia della Regione e dell’Amministrazione Comunale. Ben ci sta!”
Nel suo intervento, l’ex consigliere denuncia una situazione ambientale critica e una popolazione che si accontenterebbe di qualche commento indignato online senza passare all’azione “Poi due lamentucce su Facebook per la puzza nauseabonda - scrive - e stiamo tutti con la coscienza a posto, credendo di aver assolto il nostro dovere civico. Che popolo strano il nostro…”. Uno sfogo che si chiude con parole forti, quasi di resa personale: “Io ci ho provato. A caro prezzo. Che imbecille che sono stato! Buon respiro a tutti!”, conclude Breccia.
Una polemica che riapre il dibattito
Le sue parole riaccendono i riflettori su una vicenda che negli ultimi anni ha generato non poche polemiche: la gestione del ciclo dei rifiuti a Manduria e l’utilizzo delle discariche presenti sul territorio come sito di conferimento anche per rifiuti provenienti da altri Comuni.
Una situazione che ha provocato preoccupazione tra i residenti, soprattutto per i cattivi odori e il timore per le conseguenze ambientali e sanitarie. Lo stesso Breccia, nel corso della sua esperienza politica, aveva più volte denunciato queste criticità, spesso in contrasto con le posizioni ufficiali.
Chi risponderà?
Il suo sfogo, amaro e diretto, è anche un invito – seppur provocatorio – alla responsabilità collettiva: dei cittadini, delle istituzioni e dei rappresentanti politici.
Resta da capire se e come l’Amministrazione Comunale o la Regione Puglia decideranno di replicare alle accuse e, soprattutto, se ci saranno risposte concrete ai problemi ambientali che Manduria continua a vivere. Nel frattempo, l’odore pungente e i camion che fanno la fila restano lì, sotto gli occhi e il naso di tutti.
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