S’infiamma il dibattito tra gli ambientalisti manduriani sul tema “Regionale 8” e la “svolta verde” che ha spento le infuocate opposizioni del partito dei “Verdi” e di “Legambiente”. Queste due organizzazioni sono improvvisamente diventate possibiliste di un’opera precedentemente definita improponibile perché impattante e inutile, divenuta ora accettabile grazie a delle varianti migliorative frutto di loro osservazioni al progetto accettate dalla stazione appaltante.
Proprio su questo aspetto si basa il botta e risposta tra la commissaria dei “Verdi”, Anna Mariggiò e l’ambientalista manduriano Francesco Di Lauro. Alle prese di distanze di quest’ultimo dal progetto “alleggerito” grazie alle presunte osservazioni verdi, Mariggiò ha risposto chiamandolo in causa nella stesura di quelle osservazioni. «Perché avresti firmato anche tu?», chiede Mariggiò a Di Lauro. «Forse anche tu, come noi – continua la commissaria - lo hai fatto perché, se poi alla fine piaccia o no a noi ambientalisti, si farà lo stesso e allora avremo contribuito a limitare i danni?».
Di Lauro replica e conferma il suo parere: «continuo a definire una porcata la Regionale 8», dice. L’avvocato ambientalista prende poi le distanze dalle osservazioni presentate smentendo di averle mai formalmente firmate. «L'adesione – spiega Di Lauro - è stata data da me a Fulvio Perrone sulla scorta delle precedenti osservazioni, tutte contrarie alla Regionale 8, come si usa fare quando c'è fiducia reciproca». Dimostrando di non conoscere i particolari di quelle modifiche presentate, Di Lauro chiarisce alcuni aspetti. «Se invece in quelle osservazioni vi è un cambio dirotta da 'realpolitik', per cui ci accontentiamo di due corsie a Manduria e tutto il resto non ci riguarda (da Talsano all'Arneo) – scrive -, allora la nostra adesione, per quanto non suggellata da un firma è revocata molto semplicemente perchè non corrisponde allo spirito di quanto andiamo sostenendo da 20 anni contro questa porcheria per le motivazioni che non ho qui intenzione di ripetere e che abbiamo sempre condiviso».
Il presidente di “Azzurro Ionio” spiega meglio la sua posizione. «Aderire alle osservazioni 'parziali' – afferma - non vuol dire, almeno per noi, approvare il progetto, è un po' come per lo scarico a mare del depuratore, il nostro intervento a fianco della Regione nel ricorso al Tar per permettere alternative allo scarico a mare, non significa accettare il sito di Urmo».
Infine Di Lauro mette alle strette i suoi interlocutori chiarendo la propria posizione e mettendoli di fronte ad una scelta: «Io mi sono sforzato di chiarire la posizione di Azzurro Ionio ovvero «che il progetto è irricevibile perchè butta a mare 400 milioni di euro per niente, anzi per devastare; se non combacia più con quella dei Verdi e di di Legambiente, allora diciamocelo con parole semplici, come mi sono sforzato di fare io».
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4 commenti
Gregorio
gio 25 febbraio 2021 01:08 rispondi a GregorioLa sig.ra Anna Mariggió , perché non pensa a FINIRE la Bradanico Salentina ?? Almeno FINIAMO un’opera INCOMPIUTA ??
Egidio Pertoso
mer 24 febbraio 2021 04:17 rispondi a Egidio PertosoBravo Sergio! Se in piena pandemia si sta a discutere di come rovinare l'ambiente, la nostra casa, siamo alla follia pura. Che si costruiscano allora strade lunari su Marte!
Gino Massari
mer 24 febbraio 2021 04:14 rispondi a Gino MassariMa si può capire perché è contrario?
sergio di sipio
mer 24 febbraio 2021 12:57 rispondi a sergio di sipioSe Di Laura dice che gettare al vento 400.000.000€ sia una follia mi guardo alle spalle e penso alla mancanza di acqua e fogna in moltissime parti della Puglia. Perché prima non si pensa a quello che serve e farebbe bene alla frequentazione della Puglia. Smettete di attenderVi la costruzione di strade o superstrade. Non parliamone più.