
TARANTO — Era una banda specializzata nelle rapine a mano armata. I componenti dell'organizzazione criminale, nessuno dei quali, è stato assicurato, ha partecipato all'assalto-killer che ha ucciso il vigilante due giorni fa a Taranto, sarebbero gli autori di ben dieci rapine ai danni di imprenditori e attività commerciali di Taranto e provincia. L'ultimo, il più sanguinario, quello consumato cinque giorni fa nel rione Tamburi di Taranto in cui un rappresentante di argenteria è stato ferito con un colpo di fucile preso fortunatamente di striscio al fianco sinistro.
Ieri in sette sono finiti in manette al termine di un blitz dei carabinieri. Sono stati fermati Giuseppe Scarciglia, Marino Cosimo, Alessandro Marangi, Salvatore Giaffreda, Gaetano Corallo, Giuseppe Raimondi e Alessandro Marzia. I membri della banda sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e sono ritenuti estremamente pericolosi, dotati di un efficiente armamentario e capaci anche di uccidere.
Intanto proseguono le indagini sull'omicidio di Francesco Malcore, 35 anni, il vigilante della Vis ucciso lunedì mattina al rione Tamburi nel corso di una rapina a un portavalori. «Se qualcuno ha visto qualcosa, che parli», dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio.
Malcore è stato assassinato da un solo proiettile esploso a pochi centimetri di distanza, entrato dalla fronte e fermandosi dietro la nuca. Lo ha stabilito con certezza il medico legale Marcello Chironi che ieri ha eseguito l'autopsia su disposizione della procura della Repubblica che indaga sul sanguinoso episodio. «Una morte rapida, che ha concesso solo pochi attimi di sopravvivenza», ha detto l'anatomopatologo che relazionerà al pm Ida Perrone l'esito dell'esame.
Oggi pomeriggio sono previsti i funerali che si svolgeranno nel rione San Donato a Talsano dove la guardia giurata abitava con la famiglia: la moglie i loro due figli di 2 e 5 anni. Intanto i carabinieri del nucleo investigativo di Taranto continuano a setacciare il quartiere Tamburi dove si pensa siano i due banditi autori della rapina costata la vita alla guardia giurata per un bottino di poco superiore ai cinquemila euro.
Negli ambienti investigativi si respira aria di ottimismo. Le immagini video di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso l'arrivo e la fuga dei due banditi, il ritrovamento di un giubbotto di uno dei due gettato per terra e recuperato in una stradina laterale e la preziosa testimonianza di tre persone che passavano da quelle parti (assieme ad elementi non ancora noti), farebbero sperare in una chiusura a breve del caso che ha scosso tutta la città e non solo. Non è la prima volta che i furgoni portavalori finiscono nel mirino dei banditi, gruppi armati che non esitano ad aprire il fuoco.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
Le foto
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