Martedì, 26 Settembre 2023

Ambiente

Dubbi sulla perimetrazione del divieto di balneazione

Avetrana ricorre al Tar contro lo scarico: "Manduria irresponsabile"

Torre Colimena Torre Colimena

L’amministrazione comunale di Avetrana ha depositato un ricorso al Tar contro il provvedimento autorizzatorio unico regionale che ha dato il via definitivo ai lavori di completamento del depuratore con gli scarichi complementari nelle trincee drenanti in località Masseria Marina e nel mare di Torre Colimena.

Nel ricorso perfezionato dall’avvocatessa leccese, Alessandra Cursi, si ritiene illegittimo il non aver dato credito ai rilievi del comune di Avetrana che sostiene l’erronea perimetrazione della zona destinata al divieto di balneazione che l’Aqp avrebbe arretrato di circa 600 metri dalla costa facendo partire il "punto zero" dalla prima immissione dei reflui nei canali di Arneo che confluiscono direttamente nell’omonimo bacino e quindi in mare. Secondo i tecnici del comune di Avetrana, il divieto di balneazione e di ogni attività marina, parte dal punto dove i reflui raggiungono il mare e non 600 metri prima; in questo modo l’intero porticciolo e lo specchio di mare per 500 metri a destra e a sinistra dello sbocco dei reflui deve essere interdetto.  

Nel ricorso proposto viene stigmatizzato il comportamento del comune di Manduria (della maggioranza Pecoraro esattamente) «che peraltro – si legge - ha approvato la variante urbanistica con delibera di Consiglio Comunale senza porsi alcun dubbio in ordine alla perimetrazione della distanza di rispetto, ancorché il suo sindaco – avverte l’avvocato - sarà tenuto ad adottare l’ordinanza di divieto delle attività di pesca, di balneazione e di piscicoltura, che, rebus sic stantibus, non potrà che essere adottata in conformità ad un progetto illegittimamente autorizzato».

Sempre secondo il ricorso presentato da Avetrana, l’assenso che il comune di Manduria ha dato al progetto definitivo, sarebbe illegittimo perché concesso prima della definitiva efficacia della variante urbanistica ratificata in seguito.

«E’ grave ed illegittimo – si legge ancora -, che tutte le autorità preposte alla valutazione del progetto ed al rilascio dei titoli, ciascuna per le proprie competenze, non abbiano dato rilievo alle osservazioni del 12/12/2022 del Comune di Avetrana e ciò è ancor più grave ed illegittimo tenuto conto degli effetti pregiudizievoli sulla salute pubblica che la erronea perimetrazione della distanza di rispetto determina».

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6 commenti

  • Gregorio
    mer 5 luglio 23:19 rispondi a Gregorio

    Forse Avetrana non sà che l’attuale l’amministrazione è “DEL CAMBIAMENTO “ ?

  • Manduria reagisci
    mer 5 luglio 19:33 rispondi a Manduria reagisci

    Ma il comune di Avetrana combatte da solo? Per amministrazione e cittadini manduriani tutto bene? Poi ci la mentiamo se ci definiscono Senza Filaro...

  • giovanni cazzato
    mer 5 luglio 16:44 rispondi a giovanni cazzato

    Mi sembra assurdo e foriero di inutili azioni questo ricorso, tanto più che non vedo cosa centra in un atto legale stigmatizzare il comportamento di un' amministrazione. Tanto al TAR di questo non frega niente, si tratta solo di propaganda. Piuttosto il comune di Avetrana farebbe bene a impegnare in questa battaglia il suo amico parlamentare Iaia che del depuratore sa tutt0.

  • stuetuku
    mer 5 luglio 12:46 rispondi a stuetuku

    FINCHE' FUNZIONA OK AL CONTRARIO VEDREMO GLI STRONZI GALLEGGIARE IN MARE ? CHE VERGOGNA ''MANDURIA'' SE AVETRANA HA FATTO RICORSO CI SARA' UN MOTIVO.BUON BAGNO A TUTTI FINCHE' è POSSIBILE SCIAMU A MARI. ANCORA X POCO.

  • Egidio Pertoso
    mer 5 luglio 09:02 rispondi a Egidio Pertoso

    Non capiamo perché proprio ora a lavori conclusi e milioni spesi tutta questa foga ad opporsi. Il Tar non farà mai e poi mai smantellare un'opera costosa per non incorrere nel criminale danno all' erario pubblico. In questa fattispecie è lo Stato, milioni di cittadini, che bisogna tutelare. È possibile soltanto attivarsi nel proporre e far le leggi giuste e necessarie che tutti devono rispettare. Ma in questo caso, bisognerebbe modificare l' ormai anacronistica Costituzione, mettendo tra i fondanti del nostro stato, l' ambiente; ci siamo noi della specie umana. Ma questo è compito di professori e costituzionalisti.

  • Lorenzo
    mer 5 luglio 07:52 rispondi a Lorenzo

    Ma i silenzi tombali del Direttore delle aree protette, Palude del Conte compresa, ne vogliamo parlare? Unico caso in Italia di percettore di denaro pubblico finalizzato alla tutela ambientale ( vedi obblighi di legge competenti al Direttore di aree protette) muto e mancante di osservazioni nelle varie fasi dell' iter autorizzativo del depuratore. 🤔🤔🤔 Passano i sindaci e i Presidenti di Regione e lui imperterrito sempre rieletto a garanzia di cosa? Opinioni

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