Martedì, 27 Maggio 2025

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Arrestati due usurai, nella mani della Finanza l'agenda dei clienti

Arrestati due usurai, nella mani della Finanza l Arrestati due usurai, nella mani della Finanza l'agenda dei clienti | © n.c.TARANTO - Agivano come gli istituti di credito, applicando ai prestiti tassi variabili o fissi in base alla richiesta dei loro «clienti» ma a differenza delle banche erano molto più disponibili a concedere credito applicando interessi che raggiungevano il 120 percento l’anno. Per questo due imprenditori di Massafra, Carmine Miraglia, quarant’anni, commerciante e Giuseppe Cellini, trent’anni, rappresentante di commercio, entrambi incensurati, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza che da tempo li teneva sott’occhio grazie alla denuncia di una delle loro vittime. Quando le fiamme gialle della compagnia di Martina Franca al comando del capitano Carlo Balestra sono andate a casa degli indagati per notificargli il mandato di cattura firmato dal gip Martino Rosati, hanno trovato una ingente quantità di banconote ed anche la cosiddetta «agenda dell’usuraio», vale a dire il quaderno contenente il registro del dare-avere con numerosi nomi, cifre e numeri telefonici di probabili loro clienti. Un’indagine tutt’altro che conclusa, quindi, che potrebbe fare emergere storie ancora più inquietanti di quella dalla quale si è partiti per arrestare i due sospetti strozzini. Tutto era iniziato nel 2009 quando la nota crisi economica che aveva cominciato ad asfissiare il mercato e le chiusure al credito delle banche, ha costretto il titolare di una piccola autofficina di Massafra a rivolgersi ad uno dei suoi fornitori chiedendogli un prestito che gli fu facilmente concesso. Da allora, come accade quando si entra nel vorticoso giro dei prestiti a strozzo, il meccanico non è più riuscito a tirarsi fuori per cui è stato costretto ad aumentare sempre di più le richieste che crescevano insieme agli interessi da pagare. Così chiedeva in prestito di 25.000 euro con la pretesa della restituzione di circa 50.000 euro. Per far fronte ai bisogni sempre crescenti, l’artigiano aveva bussato alla porta del secondo usuraio da cui prelevava i soldi per pagare il primo sino alla definitiva rovina. A quel punto la vittima, impossibilitata a pagare, si è decisa a rivolgersi alle forze dell’ordine, la Guardia di Finanza in questo caso che ha cominciato ad indagare mettendo sotto controllo i telefoni dei due sospettati e riuscendo così ad incastrarli ottenendo la misura restrittiva notificata all’alba di ieri. Nel corso delle perquisizioni, effettuate nelle rispettive aziende e nelle abitazioni degli arrestati, in casa di uno dei due i militari hanno individuato il «caveau» contenente trentamila euro in banconote di vari tagli. Una disponibilità che secondo gli investigatori è la prova di quanto florido fosse il giro di usura sulla cui entità molto diranno le agendine sequestrate. Al momento dell’arresto, i due imprenditori accusati di usura hanno accennato all’esistenza di un terzo socio il quale li avrebbe riforniti del contante. Anche questo sarà oggetto di verifiche a cominciare dall’interrogatorio di garanzia in carcere che dovrebbe svolgersi domani alla presenza degli avvocati difensori. L’esito dell’operazione, denominata «Depredato», è stata illustrata ieri in una conferenza stampa alla quale ha preso parte il colonnello comandante provinciale della Guardia di Finanza, Salvatore Paiano e il capitano della compagnia della Valle d’Itria, Carlo Balestra. «Con l’operazione odierna – ha detto il colonnello Paiano - viene posta la parola fine al calvario finanziario ed umano di un piccolo artigiano, grazie anche alla prospettiva  di poter  ricorrere all’ausilio  economico previsto per le vittime dell’usura. Ancora una volta – ha concluso - il rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni ha consentito  di interrompere questa odiosa attività illecita». Nazareno Dinoi  sul Corriere del Mezzogiorno

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3 commenti

  • leonardo
    lun 10 settembre 2012 11:28 rispondi a leonardo

    e nn pagano l imu perche monti ha detto che sono enti benefici.

  • lino
    dom 9 settembre 2012 11:01 rispondi a lino

    Bella notizia davvero, per la colpa di questo fenomemo sempre pi diffuso da ricercare nelle banche che vengono a loro volta avallate e aiutate dai vari governi "tutti". Mi piacerebbe un giorno leggere una notizia come questa, dove i nomi degli arrestati corrispondessero agli alti vertici di Equitalia, che supera di gran lunga i tassi di interessi degli "illegali strozzini".

  • lello
    dom 9 settembre 2012 10:07 rispondi a lello

    il governo aiuta le banche per aiutare le persone in dificolta , pero le banche non aiutano le persone in dificolta. le banche sono peggio degli usurai.

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