Venerdì, 2 Maggio 2025

Attualità

Due giorni di eventi di musica in cui si sono affrontati temi di natura sociale molto attuali e difficili da presentare ad un pubblico in festa.

Amara Terra, il resoconto di una festa di emozioni

Si è conclusa ieri con lo spettacolo dedicato a Domenico Modugno e ai migranti, l’ottava edizione della festa della Voce di Manduria. Due giorni di eventi di musica in cui si sono affrontati temi di natura sociale molto attuali e difficili da presentare ad un pubblico in festa. Scopo che è riuscito grazie all’impegni di tutti noi e alla bravura di chi, dal palco e dietro le quinte, ha saputo presentare con garbo e delicatezza argomenti dolorosi come la migrazione, la fuga dalla fame, la povertà, le guerre.

Bravi i nostri soliti “mattatori del microfono", Maria Rosaria Coppola e Antonio Erario a cui quest’anno si è affiancata l’altrettanto brava Maria Dinoi protagonista della parte più nascosta della festa, quella del retropalco che sarà raccontato in un docu-film curato da Erchieonline.it.

Eccezionale come sempre il pubblico presente anche ieri in massa nonostante lo slittamento della serata causa pioggia prevista la domenica prima. Un incidente che ha abbassato un po’ gli entusiasmi di chi ha organizzato tutto lavorando per mesi e che ha creato delle assenze tra gli artisti e delle inevitabili sbavature dell’evento per le quali chiediamo scusa a tutti.

Lodevole comunque l’esibizione di tutti, dalla giovanissima e sempre sorprendente Shelly Stranieri all’intramontabile Tony Guerriero, veterano dei palchi di tutta Italia a cui ieri è toccato il difficile compito di chiudere la serata. Esperienza e bravura dimostrata anche dai Cantacunti, formazione ridotta con Maria Rosaria Coppola, il cantastorie Gianni Vico e il maestro di mandolino Roberto Bascià che hanno contribuito anche loro a dare spessore alla musica raccontando storie di “terre amare”. Scontata anche la brillantezza e bravura di Tullio Mancino che da campione del palco ha saputo da solo ritagliarsi un mini spettacolo riuscendo a cantare e far cantare il pubblico in una eccezionale performance a cappella.

Soave e tenera (e sempre più professionale) la voce di Serena Calò, anche lei abitudinaria del palco della Voce, che di anno in anno mostra la sua crescita e maturità nel canto. Ad accompagnarla ieri c’era il chitarrista Angelo Briganti componente della sua band. Infine la mascotte della serata, l’eclettico e divertente Daniele Martini che ha dato sfogo alla sua passione di stare sul palco per divertire e divertirsi.

Davvero eccezionali le coreografie dei balletti, tutto “targato” «Amici Dance School» la scuola manduriana di Maria Dinoi e Giada Stranieri campionesse pluripremiate della Federazione italiana danza sportiva. Ai loro ballerini Cristian Quarta (ballerino di Giada, di Carmiano), Giuseppe Montesardo, Aurora Tarantino, Giorgia Calò, Marco De Martinis e Chiara Tarantino è toccato ieri dare forma alle canzoni di Modugno.

Profonda e riflessiva è stata poi la parentesi dei ricordi e le esperienze sulla migrazione con Mary Malorgio, figlia di ex emigranti in Argentina dove è nata con altri due fratelli. Nicolas Tosin, nigeriano di 18 anni, sbarcato a Lampedusa a maggio del 2016 dopo una drammatica traversata con un gommone. Dem Amat, 21 anni, ha dovuto lasciare il suo Paese, il Gambia, per problemi di povertà, il suo lungo viaggio per l’Italia è durato quasi 2 anni perché nei vari paesi di transito ha dovuto lavorare e pagare le organizzazioni che si occupano del traffico di migranti. Erano i migranti di ieri e di oggi che hanno raccontato al pubblico i ricordi, i drammi, le sofferenze, le rispettive storie di chi è stato e chi lo è ancora, costretto a lasciare la propria terra per salvarsi dalla povertà, dall’ingiustizia, dalla morte.

Ricca di emozione poi la parte dedicata ai “Premi” della Voce. Il Premio intitolato a Roberto Erario quest’anno è andato al maestro scultore Pietro Guida che ha ricevuto la targa bronzea del Premio direttamente dalla sua autrice, l’impareggiabile artista Katja Zaccheo, parte integrante dell’organizzazione e del giornale; il premio “Gabriella Fanuli”, consistente in un assegno da 300 euro offerto dalla Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, è andato al giovane infermiere Salvatore Perrucci. A consegnarlo il papà di Gabriella, Leonardo Fanuli.

Due ore e mezzo di spettacolo sostenuto dal supporto tecnico di Claudio Doria e Giuseppe Scagliusi e di tutto lo staff della M&O Solution, e del tecnico video Marino Scardicchio, reso possibile grazie agli sforzi eccezionali del direttore artistico di questa edizione, Mimmo Massafra. Un lavoro generoso e appassionato il suo che merita l’applauso più grosso.

Infine tutto quello che non si è visto e che ha curato la gestione del retropalco e dei premi con Francesca, Antonio e Silvia Dinoi, Marina Capolli (per gli omaggi floreali), Claudio Dilorenzo. Tutti insieme con un migliaio di spettatori ieri hanno dato vita ad una piazza di periferia, “Piazza Tubi”, ma soprattutto ad un altro miracolo del giornalino di Manduria. Che vi dà già appuntamento al 19 agosto 2018. (Il video Amara Terra è di Piero Arnò)

Nazareno Dinoi

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