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A 5 anni dalla scomparsa di Sarah i ricordi di Ivano Russo
A 5 anni dalla scomparsa di Sarah i ricordi di Ivano Russo | © n.c.AVETRANA - «Quel maledetto 26 agosto di cinque anni fa, era di giovedì, non ha solo cancellato la vita della povera Sarah, ma ha cambiato tutto il corso della mia vita e quella di altri». A ricordare così quel pomeriggio di fine agosto del 2010 è Ivano Russo, uno dei personaggi più controversi e coinvolti nella triste vicenda di Avetrana. Quel giorno una ragazzina di quindici anni, assolutamente sconosciuta se non ai suoi amici e ai pochi familiari, percorse gli ultimi settecento metri della sua, sino allora, anonima e breve vita. In un altrettanto anonimo paesino al confine delle tre province di Taranto, Brindisi e Lecce. Era diretta a casa degli zii, i Misseri, altra famiglia ignorata da tutti. Quel giorno, a quell’ora, un altro destino si stava compiendo, quello di Ivano, il bello di Avetrana di cui, per i magistrati, si erano invaghite sia la piccola Sarah che Sabrina Misseri, cugina della vittima e, secondo due sentenze, la sua assassina.
Ivano Russo, cosa ricordi di quel 26 agosto di cinque anni fa? «Ho bruttissimi ricordi di quel giorno. Lo ricordo inizialmente come uno dei tanti. Avevo finito di mangiare, mi ero ritirato nella mia stanza, sdraiato sul letto e mi aspettavo le solite cose. Avrei dormito, svegliato, uscito pe rincontrare gli amici e trascorrere un’altra serata con loro. Invece le cose non andarono proprio così».
E cosa accadde? Cosa ricorda? «Accadde che scomparve una mia carissima amica, la più piccola e più coccolata del gruppo, una bambina a cui tutti volevamo bene. Da quel giorno la mia vita non è stata più la stessa. Da quel giorno sono stato il sospettato numero uno. Sono stato travolto da un terremoto che mi ha cambiato e ha cambiato la mia famiglia. Ho perso la spensieratezza dei miei anni, ho un’ex compagna che mi accusa di cose terribili. E ho un figlio di due anni e mezzo, che ho avuto da lei e che non mi posso godere».
A proposito delle accuse che le rivolge la sua ex compagna, Virginia Coppola. Dice che lei quel giorno ha visto Sarah e Sabrina che stavano litigando. Sono accuse terribili. «Sono menzogne per distruggermi. Il giorno in cui abbiamo litigato lei mi ha gridato in faccia che mi avrebbe rovinato la vita e ha mantenuto la promessa. Tra noi è scoppiata una guerra in Tribunale per l'affidamento di nostro figlio; Virginia mi ha riservato un colpo basso di cui non l'avrei mai ritenuta capace. È andata dai magistrati raccontando una serie di bugie che mi hanno trascinato nella disgrazia».
E di Sabrina cosa pensa ora che è stata condannata all’ergastolo da due tribunali? «Nella sua famiglia si sono dette molte bugie. Dopo quello che è successo chiedo a Sabrina di liberare la sua coscienza e se come ritengono i giudici ha davvero commesso un tragico errore e si è macchiata di questo delitto, le chiedo di liberarsi di quel tremendo fardello e di dire tutta la verità: solo così restituirà la pace alla povera Sarah».
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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1 commento
walter Luigi Tarantino
gio 27 agosto 2015 06:33 rispondi a walter Luigi TarantinoANCORA CON STA STORIA . MA PARLATE DELLE POCHE COSE POSITIVE CHE ACCADONO . MAGARI SI POSSONO AMPLIFICARE E CONTAGIARE IL MALE .