Sabato, 3 Maggio 2025

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«Facebook? Ma Sara non sa usare il pc» Parla il fratello Claudio Scazzi: «Escludo che lei possa essersi allontanata volontariamente»

«Facebook? Ma Sara non sa usare il pc» Parla il fratello Claudio Scazzi: «Escludo che lei possa essersi allontanata volontariamente» «Facebook? Ma Sara non sa usare il pc» Parla il fratello Claudio Scazzi: «Escludo che lei possa essersi allontanata volontariamente» | © n.c.BARI — Non crede all’allontanamento volontario e nemmeno al coinvolgimento di amici o parenti. «Forse è stata attirata in trappola da qualcuno che con Avetrana non ha a a che fare». Invita gli italiani a non fare segnalazioni a casaccio per non creare false aspettative e lancia un appello: «Chiunque sappia usare Internet mi aiuti a scoprire su Google Map chi ha rapito mia sorella». Claudio Scazzi è il fratello maggiore di Sara, la 15enne scomparsa da Avetrana lo scorso 26 agosto. Venticinque anni, come molti ragazzi del Sud, si è dovuto trasferire al Nord per cercare lavoro. Prima una breve esperienza a Stoccolma, poi il trasloco a Milano insieme al padre. In questi giorni di angoscia lui ha preferito restare nel capoluogo lombardo, ma è costantemente in contatto con la famiglia e con i carabinieri che indagano sulla sparizione. Quatt ordic esimogiorno senza Sara, cosa inizia a frullare nella sua testa? «La speranza è che da un momento all’altro ci sia una svolta nelle indagini. Escludo che Sara possa essersi allontanata volontariamente, non aveva mezzi per spostarsi, nemmeno una bici. E qualcuno l’avrebbe vista andare via. Quel maledetto 26 agosto è come se, negli ultimi 200 metri che la separavano dall’appartamento di mia cugina, fosse stata inghiottita dal a». I carabinieri indagano a tutto campo, lei ha mai avuto sospetti su parenti o amici? «Mai. Conosco le persone che frequentava Sara, sono amici di mia cugina. Tutti bravi ragazzi, persone fidate. Nel gruppo era coccolata e protetta». Un testimone l’avrebbe vista salire su una Punto blu, le dice a? «Niente. Non conosco nessuno tra conoscenti e familiari che abbia una Punto blu, ne sono sicuro». Un altro particolare è al vaglio degli inquirenti: il caricabatterie del cellulare di sua sorella è sparito. Sara potrebbe averlo portato con sé. «Ecco questa è una stranezza. Non aveva l’abitudine di portare con sé il caricabatterie, non l’ha mai fatto. Prima di sparire era stata qualche giorno a San Pacrazio, ospite di una cugina. In quella occasione, ad esempio, ha lasciato il caricabatterie a casa». In queste ore si discute molto dei compiti scolastici di Sara: scrive di avere un rapporto conflittuale con vostra madre e confessa di volere andare via da Avetrana. Crede possa significare qualcosa? «Guardi, Sara ha con mia madre il rapporto che ha qualunque adolescente con i propri genitori. E’ normale che alcune volte non si possano condividere o capire i no di una mamma. Ma non c’è mai stato uno scontro forte, un litigio violento. Piccole incomprensioni, d’altronde mia madre deve fare la mamma ed educarla, mia sorella ha 15 anni». Negli stessi elaborati racconta di avere grande stima nei suoi confronti. «Anche questo mi sembra normale: sono il fratello maggiore, sono più permissivo ed essendo giovane riesco a capire meglio le sue esigenze da adolescente». Torniamo alle indagini, dal Nord sono arrivate diverse segnalazioni di persone che dicono di aver visto sua sorella. «Anche a me è capitato di vedere a Milano una ragazzina che assomigliava a Sara, ma non era lei. Di adolescenti simili a Sarah fisicamente ne incontri a bizzeffe, è facile confondersi. Lancio un appello: prima di fare una segnalazione accertatevi che sia Sara, fermate la ragazzina e rivolgetele qualche domanda per vedere la reazione». Quando l’ha vista l’ultima volta? «Il 21 agosto, cinque giorni prima della scomparsa. Ero in partenza per Milano, ci siamo salutati come sempre. Non ho notato a di strano, mi sembrava serena». Aveva un fidanzato? «No, l’avrei saputo. Il 5 agosto abbiamo acquistato il cellulare, l’ho tenuto io per quasi due settimane e non ha mai ricevuto sms o telefonate». Sul suo profilo Facebook avrebbe scritto: «Se sparirò non ti preoccupare, ho già programmato tutto. Tornerò tra venti giorni». «Impossibile l’abbia scritto lei, non sa usare il computer, nemmeno il Word. Escludo che su Internet possa nascondersi la soluzione del caso». Vincenzo Damiani FONTE Corriere del Mezzogiorno

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4 commenti

  • Mimmo Olivieri
    lun 13 settembre 2010 09:35 rispondi a Mimmo Olivieri

    Sarah non sapeva usare il computer ed ha quattro profili su facebook, non aveva un diario e ne sono saltati fuori sei, non aveva un fidanzato e n' saltato fuori uno imposto dalla famiglia, quel Davide della scuola alberghiera e quello della punto blu, ma quando la finiranno i familiari di Sara di nascondere elementi utili alle indagini? Quando sara torner io farei pagare tutte le spese alla famiglia, visto che sapevano molto pi di quello che dicono e non hanno parlato. L'omert, cari signori, va a farsi fottere quando in gioco c' la vita di un figlio.

  • Giuseppe
    gio 9 settembre 2010 08:13 rispondi a Giuseppe

    DI cose se ne dicon tante, mai io mi rivolgo, al sigore che dice di aver visto Sara nei pressi di San Pietro in Bevagna il 2 settembre! Perch questo signore non l'ha fermata? oppure se non aveva la possibilit di seguirla: perch non ha chiamato i carabinieri? E' facile dire che si visto qalcuno che somigli alla Sarah.... ma bisogna che si sia pi o meno certi....!

  • fabio
    mer 8 settembre 2010 11:20 rispondi a fabio

    Per quale motivo vengono pagate le forze armate??? sicuramente e' stato fatto. Speriamo bene

  • Emanuele Depace
    mer 8 settembre 2010 09:11 rispondi a Emanuele Depace

    qualcuno ha provato a segnalare il codice imei del cellulare??? basta la confezione del cellulare per recvuperare il seriale che permette l'individuazione del cel anche se viene acceso con una sim diversa da quella che aveva la ragazza! mi auguro sia stata fatta questa verifica!

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