Un uomo di 47 anni di Taranto è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di aver abusato sessualmente di alcune sue allieve tutte minorenni. La misura restrittiva è stata firmata dal gip Marzia Castiglia su richiesta del pm Maurizio Carbone mentre le indagini sono state condotte dalla sezione Reati contro la persona della squadra mobile di Taranto.
Secondo le indagini, in epoca successiva al novembre del 2012 e fino al giugno 2018, abusando dell'autorità connessa al proprio status di allenatore e di figura di riferimento, l’uomo ha costretto le adolescenti, tra le quali una tredicenne (due allo stato le vittime che hanno deciso di sporgere denuncia nei suoi confronti) a subire atti sessuali, senza che le stesse riuscissero ad opporre alcuna resistenza.
L'indagine scaturisce dalle dichiarazioni rilasciate da una delle ragazze in sede di ascolto protetto, nonché dalle dichiarazioni rese da altre ragazze indicate dalla stessa vittima e successivamente individuate dalla Squadra Mobile, anche loro frequentatrici della palestra gestita dall'indagato, ma che si erano allontanate senza una ragione apparente.
Le vittime hanno descritto l’uomo come persona che ha carpito la loro fiducia ponendosi come figura di riferimento, seguendole come loro allenatore, mostrando interesse per le loro attitudini sportive e sollecitandole a fare gare, anche allo scopo di acquisire sicurezza in se stesse. Facendo leva proprio su tale affidamento, L’uomo ha però iniziato a perpetrare gli abusi, creando le condizioni anche ambientali per evitare che le vittime reagissero, in particolare prospettando loro la necessità di massaggi, che lui stesso eseguiva in una saletta privata, provvedendo a chiudere a chiave la porta.
A riscontro del racconto delle vittime e di quanto confermato pure da alcuni testimoni, vi sono diversi sms che l'indagato era solito scambiare con almeno una delle vittime, i cui contenuti hanno dimostrato come dietro al rapporto, apparentemente solo confidenziale ed amorevole, tra allenatore ed allieva, si celasse invece un interesse morboso dell'indagato, che non disdegnava di rivolgere apprezzamenti anche espliciti sulla bellezza fisica dell’allieva.
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