
Un nuovo terremoto giudiziario scuote il Salento: all’alba di oggi i militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare nei confronti di 13 persone, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica.
Tra i destinatari del provvedimento spicca l’ex sindaco e attuale vicesindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, per il quale è stata disposta la misura più severa: la custodia cautelare in carcere. Altri sette indagati sono finiti agli arresti domiciliari, mentre ulteriori soggetti sono stati raggiunti da misure interdittive e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’inchiesta, coordinata dalla sostituta procuratrice Patrizia Ciccarese e condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gallipoli, coinvolge complessivamente 30 indagati, tra cui anche cinque società. Al centro delle indagini, una rete di presunti illeciti legati alla gestione di appalti pubblici e concorsi comunali, che avrebbero favorito imprenditori “amici” vicini ad ambienti politici locali.
I reati ipotizzati delineano un quadro di particolare gravità: associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, frode nelle forniture pubbliche, peculato, truffa aggravata, falso in atti pubblici, falsa testimonianza, e addirittura frode processuale e intercettazioni abusive.
Secondo quanto emerso, alcune procedure di gara e selezioni pubbliche indette dal Comune di Sannicola sarebbero state sistematicamente pilotate, con l’intento di favorire soggetti vicini a esponenti dell’amministrazione comunale. Un presunto sistema clientelare che, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto anche una finalità elettorale.
Due imprenditori sono stati colpiti da un provvedimento di interdizione che impedisce loro di stipulare contratti con la Pubblica Amministrazione, mentre altri tre soggetti dovranno presentarsi regolarmente presso gli uffici di polizia giudiziaria.
Le indagini hanno permesso di portare alla luce un presunto sistema corruttivo radicato e diffuso, con ramificazioni tra pubblici funzionari, tecnici, professionisti e imprenditori locali, mettendo in discussione la trasparenza e la legalità nella gestione della cosa pubblica.
L’operazione testimonia ancora una volta il costante impegno della Guardia di Finanza e della Procura leccese nella lotta ai reati contro la Pubblica Amministrazione e nella tutela della legalità, in particolare in un settore delicato come quello degli appalti pubblici.
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