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Arrestato manager regionale: "gare truccate per l'elisoccorso e il trasporto aereo degli organi"

Vitangelo Dattoli Vitangelo Dattoli | © Google

La Guardia di Finanza ha arrestato (ai domiciliari) il direttore generale del policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli. Il manager 63enne è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia ed eseguita dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari.

L'inchiesta, denominata Icaro, riguarda presunte irregolarità nella gestione di gare d'appalto per l’elisoccorso e il trasporto aereo di organi per i trapianti.

Il 17 maggio di quest'anno, per la seconda volta nel giro di poco più di tre anni e mezzo (la prima nell’ottobre 2017), Dattoli era stato nominato dalla Giunta della Regione Puglia direttore generale dei Riuniti, da poco trasformato in policlinico. Nel luglio del 2020, invece, era stato nominato nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore di sanità dal presidente Silvio Brusaferro.

Vitangelo Dattoli, dal 1997 è stato direttore sanitario dell’Ente ecclesiastico Miulli - Acquaviva Delle Fonti, un ruolo che ricoprirà per anni in molte strutture ospedaliere pugliesi: dal 2002 è alla guida della direzione sanitaria dell’Asl Lecce 2 fino alla nomina di direttore sanitario nel 2005 presso l’Azienda ospedaliero-universitaria ‘Ospedali Riuniti’ di Foggia

I particolari dell'inchiesta nel comunicato stampa della Guardia di Finanza che pubblichiamo di seguito.

Dalle prime luci dell’alba, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Foggia, sta dando esecuzione a un’ordinanza - emessa dal competente G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica - applicativa della misura cautelare personale (arresti domiciliari) nei confronti di 6 soggetti. Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dei predetti soggetti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi a Foggia nel periodo 2019 - 2020.

Le indagini sono state eseguite dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo P.E.F. Bari - con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia - mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, escussione di persone informate sui fatti, servizi dinamici di osservazione e pedinamento, perquisizioni e analisi della copiosa documentazione, cartacea e informatica, sequestrata. Le complesse attività investigative hanno consentito di disvelare la presunta “manipolazione” delle seguenti due gare di appalto bandite da Enti pubblici foggiani operanti nel campo della sanità:

- affidamento del servizio di elisoccorso ordinario per un impegno di spesa pari a € 36.600.000 per il primo quinquennio e € 29.800.000 per l’eventuale proroga contrattuale opzionale;

- affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi, per un impegno di spesa pari a € 2.642.494 per il primo quadriennio, estendibile - in caso di proroga - fino a € 4.622.494.

In base all’ipotesi accusatoria, i vertici e i rappresentanti ufficiali degli Enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti di una s.r.l. foggiana attiva nel settore del trasporto aereo (per lo più, con l’intermediazione di un medico in pensione particolarmente inserito nel tessuto politico-sociale della città dauna) una “corsia parallela riservata” volta a rendere quest’ultima la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti. Corsia, questa, costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitors, nonché di suggerimenti alle stazioni appaltanti volti, in un primo momento, a pilotare la composizione delle commissioni di gara e, successivamente, a condizionare l’operato dei commissari. Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale - pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati” - avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare “attenzionate”. Nello specifico, i referenti della s.r.l. foggiana in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario sarebbero stati i “ghost writers” del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del R.U.P. della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti. Inoltre, gli stessi referenti della società dauna - nell’ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica - si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi; poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al “carteggio separato” tra l’Ente sanitario foggiano e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal medesimo Ente pubblico.

La “manipolazione” dei citati appalti è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files - già oggetto di condivisione tra i referenti della s.r.l. dauna e degli Enti pubblici committenti - estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione della Procura della Repubblica foggiana, nel febbraio 2020. La presente attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - in sinergia anche con la Procura della Repubblica di Foggia - nel contrasto alle turbative degli appalti pubblici, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché degli imprenditori onesti.

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2 commenti

  • M M
    sab 18 dicembre 2021 06:35 rispondi a M M

    Mi meraviglio di chi si meraviglia!! Sappiamo bene che la sanità consente la gestione di svariati milioni all'anno. Gli incarichi in genere sono di appannaggio dei politici, quasi sempre gli incaricati sono in debito verso chi li ha favoriti, e devono meritare la conferma o il passaggio ad altro più remunerato. Ergo, quando e se in debito devono "onorare" nell'affidare agli amici degli amici appalti, incarichi, commesse. Il resto credo lo sappiamo tutti. Chiaro che io non stia affermando che questo è il caso, anzi spero per lui e loro sia l'eccezione che conferma.

  • Domenico
    lun 13 dicembre 2021 09:14 rispondi a Domenico

    Se i fatti venissero confermati, getterebbero un'ombra su tutta la brillante carriera di tanti intoccabili che, o per pecunia o per vantaggi diversi, mettono a rischio la loro integrità o onorabilità, meritandosi la gogna.

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