
Una maggioranza coesa e blindata su tutto, ad eccezione di una proposta passata con un emendamento presentato dalla minoranza, è caduta solo di fronte a due irregolarità della normativa che ha costretto al ritiro di due punti all’ordine del giorno, quello del nuovo regolamento della consulta delle associazioni e l’altro regolamento per il benessere degli animali e la lotta al randagismo. L’amministrazione aveva inviato gli atti ai consiglieri due giorni prima del Consiglio comunale contravvenendo alla norma del regolamento comunale che stabilisce ci siano almeno cinque giorni di tempo tra la notizia e la discussione in aula.
In otto ore di seduta sono poi passati tutti gli altri punti all’odine del giorno non senza difficoltà per la maggioranza Pecoraro salvato in più occasioni dal combattivo presidente del Consiglio, Gregorio Dinoi che con “il telecomando” metteva subito ai voti argomenti che rischiavano il ritiro.
Due i punti di maggiore frizione: quello della cessione trentennale ad una società di telefonia di un’area all’interno del vecchio tribunale e la sdemanializzazione di una strada pubblica richiesta dall’impresa Calò Calcestruzzi. Il primo è passato respingendo l’emendamento presentato dal consigliere progressista, Domenico Sammarco, il quale obbligava la società di telefonia ad installare a sue spese una torre faro che illuminasse e rendesse più sicura quella zona. La trasformazione della strada pubblica ad uso privato era stata invece criticata dal consigliere Lorenzo Bullo il quale ha fatto notare presunte carenze degli atti come la mancanza di autorizzazione da parte della Provincia di Taranto e la mancata acquisizione, da parte di Calò Calcestruzzi, di due particelle ancora intestate a privati. Obiezioni superate con la messa ai voti che ha superato ogni ostacolo. Il consigliere comunale e provinciale Roberto Puglia, che si è astenuto sul punto, si è impegnato a verificare l’iter burocratico interpellando i competenti dirigenti tecnici della Provincia di Taranto.
La maggioranza ha dovuto accettare un unico emendamento proposto dall’opposizione, quello presentato dal consigliere di Italexit, Mimmo Breccia, che vincola l’uso per la cessione trentennale alla Asl dell’ex asilo Bianchetti. La stipula obbligherà il concessionario ad utilizzare la struttura per fini sociosanitari, nello specifico per l’ospedale di comunità o per altri usi assistenziali diretti che dovranno essere concordati con l’ente proprietario dell’immobile.
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