Lunedì, 6 Maggio 2024

Giudiziaria

È durato più di un’ora ieri l’interrogatorio del diciassettesimo minorenne manduriano indagato nell’inchiesta sulla morte del sessantaseienne Antonio Cosimo Stano

Inchiesta sugli “orfanelli”, il 17simo indagato ha risposto al pm

L L'avvocato Cosimo Micera | © La Voce di Manduria

È durato più di un’ora ieri l’interrogatorio del diciassettesimo minorenne manduriano indagato nell’inchiesta sulla morte del sessantaseienne Antonio Cosimo Stano, vessato e aggredito da un gruppo di giovanissimi che filmavano le violenze, fatte poi girare sui social. Il sedicenne, accompagnato dai genitori e dal suo avvocato difensore, Cosimo Micera, ha risposto alle domante del procuratore capo della Repubblica per i minorenni di Taranto, Pina Montanaro che conduce la delicata inchiesta in tandem con il pubblico ministero della procura ordinaria, Remo Epifani, competente per le accuse a carico dei due maggiorenni componenti dello stesso «gruppo degli orfanelli», così come il branco era conosciuto su WhatsApp. L’indagato ascoltato ieri ha ammesso di aver preso parte a qualche episodio ma di essersi limitato a guardare senza mai partecipare alle violenze di cui il disabile è stato vittima per un lungo periodo. Il sedicenne, secondo la sua versione, «testimone degli eventi», è stato coinvolto nell’inchiesta successivamente agli arresti degli otto cosiddetti «orfanelli», sei minori e due appena maggiorenni, tutti ancora rinchiusi in carcere, al «Fornelli» di Bari i minorenni e a Taranto gli altri. Il suo nome assieme a quello di altri tre suoi coetanei, tra cui due fratelli e un quarto, il diciottesimo indagato, che non ha ancora ricevuto nessuna convocazione, era venuto fuori dalle dichiarazioni rese dagli arrestati in sede di udienza di convalida. Oppure dai video e dalle chat ancora conservati o recuperati nella memoria dei telefonini sequestrati.

L’accusa a suo carico è quella di aver preso parte ad almeno un’aggressione di Stano le cui cause di morte devono essere ancora accertate. La scena che lo incastrerebbe, ripresa dal telefonino e immessa in rete, sarebbe quella in cui il pensionato viene fermato sull’uscio di casa e invitato con l’inganno a fare pace da uno degli «orfanelli» che gli porge la mano prima di sferrargli un ceffone in pieno volto che lo fa piegare in due. Le scene che seguono, anche queste riprese dal video che coinvolgerebbe il sedicenne ascoltato ieri, mostrano l’anziana vittima in balia del branco che lo accerchia mentre uno non identificato lo scaraventa per terra e lo trascina in mezzo alla strada tirandolo per un piede.

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