Sabato, 4 Maggio 2024

Giudiziaria

Udienza in corte d'assiste, alla sbarra tre giovani manduriani

Omicidio del cavalcavia, ammesse in aula le intercettazioni di "stellina"

Il punto dove è stato trovato il corpo senza vita di Natale Il punto dove è stato trovato il corpo senza vita di Natale

Seconda udienza ieri nell’aula della Corte d’assise del Tribunale di Taranto del processo per l’omicidio del giovane leccese di etnia rom, Natale Naser Bahtijiari, di 21 anni, accoltellato, picchiato e gettato nel terrapieno di un cavalcavia a Manduria nella notte tra il 22 e il 23 febbraio dello scorso anno.

Accusati del delitto sono i tre manduriani Vincenzo Antonio D’Amicis di 21 anni, (difeso dagli avvocati Lorenzo Bullo e Massimo Chiusolo) e Domenico D’Oria Palma e Simone Dinoi, entrambi di 24 anni (difesi dagli avvocati Franz Pesare e Armando Pasanisi) che devono rispondere di omicidio in concorso con una serie di aggravanti tra cui la crudeltà e il metodo mafioso e poi di tentata soppressione o distruzione di cadavere. I tre presunti assassini avevano progettato di bruciare il cadavere per ritardarne il riconoscimento e cancellare eventuali tracce riconducibili a loro.

L’udienza di ieri è servita ad ammettere i mezzi di prova tra le quali alcune intercettazioni captate in casa di D’Amicis dopo il suo arresto che riprendono dialoghi tra la madre dell’imputato, il fratello e il nonno Vincenzo Stranieri mentre commentano l’accaduto.  

Tra gli imputati del processo figura anche il nonno di D’Amicis, Vincenzo Stranieri, 64 anni, detto stellina, ex boss della sacra corona unita, accusato con il nipote della rapina dell’auto con la quale il giovane rom si era recato a Manduria per riscuotere il corrispettivo di una fornitura di cocaina che i presunti assassini avrebbero dovuto pagare. Secondo l’accusa, “stellina” che è difeso da Bullo e Michele Iaia, avrebbe raggiunto la Fiat 500 con a bordo le due ragazze che accompagnarono la vittima costringendole a lasciare il mezzo e a consegnare loro le chiavi con frasi minacciose.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 22 marzo per l’ascolto del medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo della vittima e del perito che ha sbobinato e trascritto le intercettazioni ambientali. All’udienza di ieri erano presenti in video conferenza, dai rispettivi luoghi di detenzione, i tre giovani imputati. Assente invece Vincenzo Stranieri che è imputato a piede libero.

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2 commenti

  • Dinoi marco
    sab 3 febbraio 20:12 rispondi a Dinoi marco

    Stranieri, invece nel poltrire in casa , perché non svolge un lavoro all interno di una struttura a cambiare panni sporchi dei vecchi e lavare corridoi. Finché verrà trattato da boss, si atteggera' da tale. In verità, se tutti i boss fossero come lui, non esisterebbe la mafia ma solamente bulli da strapazzo.

    • Andrea Rizzo
      sab 3 febbraio 23:04 rispondi a Andrea Rizzo

      Sono dei morti di fame e pagliacci con quello che hanno fatto dovranno preparasi al peggio lui può essere stata ciò che vuole ma non parliamo di pagliacci

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