«Abbattere quei “dolmen cementizi” ancor presenti sulla Piazza Giovanni XXIII (Piazza “Tubi”, Ndr), ricreare un verde pubblico andando a reimpiantare degli alberi e creare uno spazio per adulti e bambini». E’ quanto propone l’architetto manduriano, Giuseppe Moscogiuri che definisce la piazza situata sulla via per Oria «un vero e proprio pugno in un occhio per chi vive ed entra in città».
Concepita anni orsono dalle passate amministrazioni, la vasta area urbana «non fu mai completata – scrive il tecnico - perché quei tubi enormi che per anni sovrastavano gli altrettanti osceni “dolmen cementizi” non erano in grado di sopportarne e tollerarne l’enorme peso» dei tre simboli in acciaio tubolare delle religioni monoteiste, cristiana, ebraica e islamica.
Il 28 ottobre del 2018, poi, una tromba d’aria la attraversò facendo razzia dei vetusti pini che la ornavano. «Da allora a è cambiato – ricorda Moscogiuri che firma il documento assieme Piter Giorgino, coordinatore del Forum Assetto del territorio -, la Piazza versa in condizioni disastrose, andando anche a corrompere l’immagine circostante del quartiere Barco.?Nonostante le tante firme dei cittadini che abitano nei pressi della Piazza a è cambiato; a ciò si aggiunge anche la beffa dei vari politicanti locali che hanno lasciato poche speranze e l’amaro in bocca nelle tante persone del quartiere».
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12 commenti
giorgio sardelli
ven 4 settembre 2020 06:17 rispondi a giorgio sardelliSE quei tubi erano veramente pericolosi sarebbe bastato dare in mano ad una persona capace e competente e si sarebbe recuperato il monumento, ma così come erano non sarebbero mai caduti
sergio di sipio
ven 4 settembre 2020 07:56 rispondi a sergio di sipioPeccato invitano alla preghiera qualsiasi essa sia.
Lucio Moscogiuri
gio 3 settembre 2020 09:21 rispondi a Lucio MoscogiuriLa notizia non può che farmi immenso piacere. Il 23 luglio scorso scrissi un post al riguardo, dove espressi tutto l'obbrobrio che mi suggeriva quell'opera. Per cui sono grato all'architetto mio omonimo di essersi espresso allo stesso modo. Speriamo che questi dolmen li demoliscano quanto prima.
giorgio sardelli
gio 3 settembre 2020 07:45 rispondi a giorgio sardelliFu un grande errore abbattere quei tubi come in tutte le cose c'è a chi piaceva e a chi no malgrado il loro importantissimo significato in qualcuno ardeva l'ansia di sfregiare quel simbolo a dispetto di chi lo aveva fatto e fu il suo primo lavoro che fece appena messosi nella sala dei bottoni ma il tempo gli ha dato torto non essendo stato capace a dare nuova vita alla piazza lasciata abbandonata a se usata come pisciatoio per cani e umani flagellata dalle intemperie senza sapere che il qualcuno fu spodestato dalla sala dei bottoni in quanto inquinato di infiltrazioni mafiose . il 20 settembre prossimo i Manduriani faranno mente locale altrimenti la cacca c'è la metteranno sotto il letto e avanti alla soglia di casa
Realtà
gio 3 settembre 2020 07:18 rispondi a RealtàMa tutti ora se ne escono con proposte? Prima dove eravate? Risposta difficile
Passito
gio 3 settembre 2020 03:12 rispondi a PassitoQuasi tutti i paesi italiani che producono vino conosciuto ovunque, hanno un rondò, una statua, insomma un segno evidente per le nuove generazioni e per i turisti che, ricorda con orgoglio l'emblema culturale del paese. Forse è giunto il momento dove, Consorzio, Istituto Tecnico Agrario e Amministrazione Comunale, insieme colgano l'occasione di recupero per questa piazza dedicandola con segni duraturi al glorioso: Vino PRIMITIVO
Marianna Massafra
gio 3 settembre 2020 02:39 rispondi a Marianna MassafraBasterebbe abbattere le colonne, circondare di verde , un piccolo chiosco e soprattutto controllare la gente che usa quella piazza come bagno per cani. ....
Giuseppe Guida
gio 3 settembre 2020 12:24 rispondi a Giuseppe GuidaSolo per ricordare che l'"opera" costò alla comunità 400 milioni di lire e, se ricordo bene, senza gara. Il ferro rivenduto dopo la demolizione ha fruttato 2500 €. Nessuno, che io sappia, ha riconosciuto colpe e responsabilità per l'evidente errore, ne amministratori, ne artista. Ora questa piazza, che si presenta come una piazza della Russia post comunista, necessita di una nuova sistemazione, ma non a spese e danno dei cittadini, spero. Peppe Guida
Antonio
gio 3 settembre 2020 11:36 rispondi a AntonioAbbattere quei segni fu un grande errore perché si potevano recuperare con l'impegno di affidare il recupero ad un tecnico responsabile e capace.Ora invece rimane lo scheletro ed un ricordo degli anni che furono.Positiva l' idea di creare un parco per bambini circondando il tutto con verde e postazioni comode. Ma bisogna far presto e dare ai residenti un aspetto diverso e consolatorio.
tuonotreactor
gio 3 settembre 2020 10:59 rispondi a tuonotreactorSarebbe ora che a Manduria si desse spazio alla creatività dei nostri giovani studenti o neo laureati con "concorsi d'idea" ! Magari si può trovare una soluzione di riutilizzo delle strutture (dolmen) armonizzandole con soluzioni architettoniche gradevoli e sicure.
Vincenzo
sab 5 settembre 2020 08:41 rispondi a VincenzoStreet art sui dolmen, un campo da basket e rifacimento del verde e della restante pavimentazione, con annesse panchine, sarebbe la soluzione più moderna ed economica. Basterebbe davvero poco per realizzarla.
Domenico
ven 4 settembre 2020 02:46 rispondi a DomenicoÈ il miglior commento in assoluto. Riutilizzare le strutture esistenti, completandole con idee magari attinenti con l'idea originaria dell'incontro delle Religioni, anche per me, laico e credente solo nel ruolo importante di tutte le religioni del Mondo, è la soluzione più economica e logica realizzabile senza "giocare" con la toponomastica.