Giovedì, 25 Aprile 2024

Cultura

«Abbattere quei “dolmen cementizi” ancor presenti»

?“Abbattere i dolmen di Piazza Tubi”, la proposta dell’architetto

Piazza Giovanni XXIII Piazza Giovanni XXIII | © La Voce

«Abbattere quei “dolmen cementizi” ancor presenti sulla Piazza Giovanni XXIII (Piazza “Tubi”, Ndr), ricreare un verde pubblico andando a reimpiantare degli alberi e creare uno spazio per adulti e bambini». E’ quanto propone l’architetto manduriano, Giuseppe Moscogiuri che definisce la piazza situata sulla via per Oria «un vero e proprio pugno in un occhio per chi vive ed entra in città».

Concepita anni orsono dalle passate amministrazioni, la vasta area urbana «non fu mai completata – scrive il tecnico - perché quei tubi enormi che per anni sovrastavano gli altrettanti osceni “dolmen cementizi” non erano in grado di sopportarne e tollerarne l’enorme peso» dei tre simboli in acciaio tubolare delle religioni monoteiste, cristiana, ebraica e islamica.

Il 28 ottobre del 2018, poi, una tromba d’aria la attraversò facendo razzia dei vetusti pini che la ornavano. «Da allora a è cambiato – ricorda Moscogiuri che firma il documento assieme Piter Giorgino, coordinatore del Forum Assetto del territorio -, la Piazza versa in condizioni disastrose, andando anche a corrompere l’immagine circostante del quartiere Barco.?Nonostante le tante firme dei cittadini che abitano nei pressi della Piazza a è cambiato; a ciò si aggiunge anche la beffa dei vari politicanti locali che hanno lasciato poche speranze e l’amaro in bocca nelle tante persone del quartiere».

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12 commenti

  • giorgio sardelli
    ven 4 settembre 2020 06:17 rispondi a giorgio sardelli

    SE quei tubi erano veramente pericolosi sarebbe bastato dare in mano ad una persona capace e competente e si sarebbe recuperato il monumento, ma così come erano non sarebbero mai caduti

  • sergio di sipio
    ven 4 settembre 2020 07:56 rispondi a sergio di sipio

    Peccato invitano alla preghiera qualsiasi essa sia.

  • Lucio Moscogiuri
    gio 3 settembre 2020 09:21 rispondi a Lucio Moscogiuri

    La notizia non può che farmi immenso piacere. Il 23 luglio scorso scrissi un post al riguardo, dove espressi tutto l'obbrobrio che mi suggeriva quell'opera. Per cui sono grato all'architetto mio omonimo di essersi espresso allo stesso modo. Speriamo che questi dolmen li demoliscano quanto prima.

  • giorgio sardelli
    gio 3 settembre 2020 07:45 rispondi a giorgio sardelli

    Fu un grande errore abbattere quei tubi come in tutte le cose c'è a chi piaceva e a chi no malgrado il loro importantissimo significato in qualcuno ardeva l'ansia di sfregiare quel simbolo a dispetto di chi lo aveva fatto e fu il suo primo lavoro che fece appena messosi nella sala dei bottoni ma il tempo gli ha dato torto non essendo stato capace a dare nuova vita alla piazza lasciata abbandonata a se usata come pisciatoio per cani e umani flagellata dalle intemperie senza sapere che il qualcuno fu spodestato dalla sala dei bottoni in quanto inquinato di infiltrazioni mafiose . il 20 settembre prossimo i Manduriani faranno mente locale altrimenti la cacca c'è la metteranno sotto il letto e avanti alla soglia di casa

  • Realtà
    gio 3 settembre 2020 07:18 rispondi a Realtà

    Ma tutti ora se ne escono con proposte? Prima dove eravate? Risposta difficile

  • Passito
    gio 3 settembre 2020 03:12 rispondi a Passito

    Quasi tutti i paesi italiani che producono vino conosciuto ovunque, hanno un rondò, una statua, insomma un segno evidente per le nuove generazioni e per i turisti che, ricorda con orgoglio l'emblema culturale del paese. Forse è giunto il momento dove, Consorzio, Istituto Tecnico Agrario e Amministrazione Comunale, insieme colgano l'occasione di recupero per questa piazza dedicandola con segni duraturi al glorioso: Vino PRIMITIVO

  • Marianna Massafra
    gio 3 settembre 2020 02:39 rispondi a Marianna Massafra

    Basterebbe abbattere le colonne, circondare di verde , un piccolo chiosco e soprattutto controllare la gente che usa quella piazza come bagno per cani. ....

  • Giuseppe Guida
    gio 3 settembre 2020 12:24 rispondi a Giuseppe Guida

    Solo per ricordare che l'"opera" costò alla comunità 400 milioni di lire e, se ricordo bene, senza gara. Il ferro rivenduto dopo la demolizione ha fruttato 2500 €. Nessuno, che io sappia, ha riconosciuto colpe e responsabilità per l'evidente errore, ne amministratori, ne artista. Ora questa piazza, che si presenta come una piazza della Russia post comunista, necessita di una nuova sistemazione, ma non a spese e danno dei cittadini, spero. Peppe Guida

  • Antonio
    gio 3 settembre 2020 11:36 rispondi a Antonio

    Abbattere quei segni fu un grande errore perché si potevano recuperare con l'impegno di affidare il recupero ad un tecnico responsabile e capace.Ora invece rimane lo scheletro ed un ricordo degli anni che furono.Positiva l' idea di creare un parco per bambini circondando il tutto con verde e postazioni comode. Ma bisogna far presto e dare ai residenti un aspetto diverso e consolatorio.

  • tuonotreactor
    gio 3 settembre 2020 10:59 rispondi a tuonotreactor

    Sarebbe ora che a Manduria si desse spazio alla creatività dei nostri giovani studenti o neo laureati con "concorsi d'idea" ! Magari si può trovare una soluzione di riutilizzo delle strutture (dolmen) armonizzandole con soluzioni architettoniche gradevoli e sicure.

    • Vincenzo
      sab 5 settembre 2020 08:41 rispondi a Vincenzo

      Street art sui dolmen, un campo da basket e rifacimento del verde e della restante pavimentazione, con annesse panchine, sarebbe la soluzione più moderna ed economica. Basterebbe davvero poco per realizzarla.

    • Domenico
      ven 4 settembre 2020 02:46 rispondi a Domenico

      È il miglior commento in assoluto. Riutilizzare le strutture esistenti, completandole con idee magari attinenti con l'idea originaria dell'incontro delle Religioni, anche per me, laico e credente solo nel ruolo importante di tutte le religioni del Mondo, è la soluzione più economica e logica realizzabile senza "giocare" con la toponomastica.

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