
C’è un manduriano nell'inchiesta dei carabinieri denominata «Mercante in Fiera» che all’alba di ieri ha portato in carcere e ai domiciliari 22 persone a vario titolo accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da sparo, favoreggiamento personale e trasferimento fraudolento di valori.
Il cittadino manduriano indagato, destinatario della misura dell'obbligo di firma, è Maurizio Ciccarone, 32 anni, che deve rispondere dei soli reati di droga. Secondo l’accusa, Ciccarone era l’acquirente finale di cocaina fornita dagli spacciatori di Oria e Martina Franca. Il presunto spacciatore, più volte intercettato dai carabinieri della compagnia di Manduria che lo tenevano d’occhio, figurava anche nell’inchiesta «Impresa» sulla presunta frangia manduriana della sacra corona unita capeggiata da Antonio Campeggio che ha portato poi allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Manduria. Indagato in quel procedimento penale, nei suoi confronti il gip non adottò nessuna misura cautelare.
L’operazione antidroga di ieri ha messo nella rete tre organizzazioni in affari tra di loro. Il primo sodalizio criminoso, secondo l’accusa, era capeggiato da Martino Camassa, 52enne, che si trovava già a domiciliari e aveva il suo quartier generale a Martina Franca ma operava su tutto il territorio nazionale. La seconda organizzazione, diretta da Massimo Assanti, 50enne di Oria, già ai domiciliari, era attiva tra le province di Brindisi e Taranto. La terza, promossa e coordinata da Angelo Soloperto, 55enne, già detenuto e ritenuto a capo dell’omonima compagine malavitosa di San Marzano di San Giuseppe, operava prevalentemente nella provincia di Taranto. Il fornitore del manduriano indagato, secondo l’accusa, sarebbe l’oritano Assanti.
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