Oggi 24 marzo 2020 ricorre il secondo anniversario di morte di Michele Dinoi, diciottenne manduriano trovato privo di sensi nei pressi della sua abitazione di Manduria il 27 settembre 2017 e deceduto dopo sei mesi di coma. Ancora oggi quel tragico episodio è avvolto da alone di mistero su quelle che furono le cause. Le indagini sono ancora aperte.
In questi mesi hanno avuto avvio altri percorsi investigativi: in seguito ad alcuni video circolati sui social network, alcuni parenti del povero Michele hanno riconosciuto tra i ragazzi comparsi nei filmati alcuni conosciuti in vita da Michele e pertanto si è tentato di verificare se tali ragazzi fossero anche coinvolti in chat telefoniche di Michele e se da lì si potesse risalire alla ricostruzione di eventuali circostanze di cui Michele poteva essere stato vittima. Ma l'indagine finora non ha prodotto risultati.
Da poco sono emersi altri particolari legati ad un'auto di colore scuro che la sera del 27 settembre 2017, ad episodio avvenuto, transitò più volte presso l'abitazione di Michele e su cui gli inquirenti stanno indagando.
Il pubblico ministero Lucia Isceri si sta occupando del caso e sarebbe ben determinata a non lasciare nessuna strada intentata e a non chiudere l'indagine fino a quando non sarà passato al vaglio anche il minimo indizio. La famiglia ha affidato il delicato caso all’avvocatessa manduriana Sara Piccione (nella foto) che segue con particolare impegno il delicatissimo compito.
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