Bambini dell’asilo strattonati, picchiati, bullizzati dalla loro maestra. Un altro episodio di violenza e maltrattamenti su minori viene dalla provincia di Taranto, da Avetrana questa volta dove una educatrice della scuola materna comunale è indagata dalla Procura della Repubblica di Taranto per il reato di maltrattamenti su persone affidatele per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza e custodia. Un’accusa ancor più odiosa se si pensa che le presunte vittime sono tutti bambini di appena quattro anni. Non tutti, secondo l’accusa, ma solo alcuni di loro, tutti maschietti nati nel 2015. Contro la maestra, oltre alle denunce presentate dai genitori dei piccoli, ci sono le immagini delle telecamere e le intercettazioni delle «cimici» installate in tutto l’istituto dai carabinieri di Avetrana che hanno condotto la delicatissima indagine coordinata dal pubblico ministero Francesco Ciardo.
L’insegnante prossima al pensionamento che è difesa dall’avvocato Enzo Tarantino, ha ricevuto l’avviso di conclusioni delle indagini che le consentirà di depositare proprie memorie difensive oppure chiedere di essere ascoltata dalla pubblica accusa.
Tutto è iniziato l’anno scorso quando i genitori di un bambino frequentante la scuola dell'infanzia comunale «Giovanni XIII» di Avetrana, si erano preoccupati per i cambi d’umore del figlio che mostrava segni di particolare nervosismo e irrequietezza quando la mattina veniva portato all’asilo e un marcato distacco quando ritornava a casa con progressiva tendenza all’isolamento. Cogliendo questi segnali e interpretando le risposte del figlio alle loro insistenti domande, i genitori hanno cercato di confrontarsi con le mamma e papà di altri bambini frequentanti la stessa classe. Trovando similitudini con i racconti di altri sei alunni, i rispettivi genitori si sono uniti ed hanno deciso di affidarsi ad un legale. La scelta è caduta sull’avvocato penalista Franz Pesare che dal loro racconto ha preparato la denuncia presentata ai carabinieri. Un compito non facile visto il delicato argomento che ha richiesto numerosi incontri protetti con genitori e bambini i cui racconti coincidevano su molti aspetti.
È toccato poi ai carabinieri della stazione di Avetrana, delegati per questo dal sostituto procuratore Ciardo, titolare dell’inchiesta, avviare le altrettanto delicate indagini. L’attività investigativa classica ha poi avuto la svolta decisiva con le immagini registrate dalle telecamere nascoste nelle aule dell’asilo frequentate dalla maestra sospettata.
Scene impressionanti a ben leggere quanto scrive il pubblico ministero nell’avviso di garanzia notificato all’indagata. «In qualità di maestra dell’asilo nido – specifica l’atto -, maltrattava gli alunni durante l’orario scolastico percuotendoli con schiaffi e sculacciate, afferrandoli con estrema forza e irruenza, strattonandoli e sollevandoli dal suolo, tirandoli spesso per un braccio e minacciandoli di eventuali conseguenze per i loro comportamenti sbagliati». Un bel caratterino quello della maestra che quando perdeva le staffe, sempre secondo l’accusa, usava minacciare i suoi piccoli alunni con frasi del tipo «ti faccio volare dalla finestra». Dai racconti degli stessi bambini, poi, affiorano episodi di vero bullismo con punizioni di chi non si comportava bene, messi in un angolo oppure isolati dal resto della classe. La direzione scolastica avrebbe a sua volta avviato procedure cautelative nei confronti dell’insegnante che ora rischia il rinvio a giudizio.
Nazareno Dinoi su Nuovo Quotidiano di Puglia
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3 commenti
Elio FALCONIERI
mar 12 novembre 2019 02:41 rispondi a Elio FALCONIERIÈ necessario verificare bene le accuse e non farsi prendere da giudizi frettolosi, le voci sono una cosa e le procedure per assicurare le giuste dinamiche dei fatti un'altra.
Lorenzo
dom 10 novembre 2019 09:57 rispondi a LorenzoPotrebbe esserci alla base anche un'insofferenza fisica da parte dell'insegnante che, tuttavia non giustifica il gravissimo comportamento verso i bimbi. Penso che ruoli come l'insegnante, il giudice, il pubblico ufficiale, l'autista di autobus, treno, aerei ecc. Ruoli chiave per la nostra vita, dovrebbero o potrebbero avere in obbligo di legge, controlli psicofisici più frequenti. Forse tanta gente avrebbe bisogno prima, di curarsi e poi di lavorare in ambiti così importanti. Io se non revisiono la patente, non posso guidare l'auto. Non avrei i requisiti di sicurezza
Perrucci Anna
sab 9 novembre 2019 08:25 rispondi a Perrucci AnnaCon tutti questi maltrattamento verso i bambini,spero che questa gentaglia non la facciano più rientrare nelle scuole devono essere proprio fatte fuori e senza usufruire lo stipendio.