Ci sono anche due manduriani tra le persone indagate per la morte di Mimmo Massaro, l’operaio che durante una tempesta di vento è precipitato in mare con una gru del quarto sporgente del porto dell’ex Ilva. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato dai sommozzatori tre giorni dopo.
I due manduriani hanno ricevuto l’avviso di garanzia, atto dovuto per permettere loro la nomina di un legale di fiducia e un consulente medico legale che prenderà parte all’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Taranto che ha iscritto sul registro degli indagati otto persone tra dirigenti e capireparto di ArcelorMittal.
Secondo l’accusa i due manduriani con gli altri sei indagati, tra cui il top manager di ArcelorMittal Stefan Michel Van Campe, responsabile dello stabilimento ex Ilva di Taranto, avrebbero consentito, come recita il capo d’imputazione riportato nell’avviso di garanzia, « l’utilizzo di apparecchiature di sollevamento (gru di banchina) non idonee all’uso da parte di prestatori di lavoro omettendo di collocare impianti destinati a prevenire infortuni sul lavoro, in tal modo cagionando l’infortunio del lavoratore Cosimo Massaro». Uno dei due manduriani si è già rivolto, per essere difeso, agli avvocati Franz Pesare e Armando Pasanisi.
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