Ha fatto più di dieci mesi di carcere prima di essere assolto per non aver commesso il fatto. È la disavventura capitata a William Modeo, ventunenne manduriano che il 23 gennaio scorso era stato arrestato dalla polizia con l’accusa di essere l’autore di una tentata rapina ad un tabaccaio del rione Santa Gemma a Manduria. Secondo l’accusa, il giovane insieme ad un complice che non è stato mai individuato, s’introdusse nella tabaccheria armato di pistola e con il volto coperto da una maschera. La rapina fallì per la reazione del titolare che riuscì a metter in fuga i due rapinatori. Da allora è iniziata la lunga battaglia legale sostenuta dagli avvocati Davide Parlatano e Giuseppe Brunetti conclusa con il pronunciamento del collegio penale del Tribunale di Taranto che ieri ha disposto l’immediata liberazione del ventunenne ancora detenuto in carcere nonostante ad agosto scorso gli erano stati concessi gli arresti domiciliari con il controllo del braccialetto ma la mancanza dell’ausilio l’aveva trattenuto in cella. Nel dibattimento i due avvocati hanno fatto cadere le prove d’accusa che si basavano su una felpa trovata in casa del sospettato, simile a quella indossata da uno dei due rapinatori così come l’aveva descritta il tabaccaio ed anche le immagini della telecamera di sorveglianza interna all’esercizio che aveva ripreso tutta la scena. La difesa del giovane ha fatto però emergere forti contraddizioni tra i ricordi della vittima testimoniati in aula e le sue dichiarazioni iniziali e delle discrepanze tra le caratteristiche dell’indumento e le immagini registrate. Il pubblico ministero aveva chiesto quattro anni di reclusione.
L’assoluzione con la formula più piena, è stata l’ultima tappa di una lunga serie di appuntamento processuali. A giugno scorso, su richiesta della difesa del presunto rapinatore, la Corte di Cassazione aveva anato la custodia cautelare in carcere e, a seguito di nuova valutazione, il Tribunale del Riesame di Taranto revocò la misura disponendo quella ai domiciliari di cui il ventunenne non ha mai goduto per mancanza di braccialetto elettronico.
La tabaccheria in questione, dopo l’arresto dell’allora ventenne è stato oggetto di un altro episodio criminale compiuto sempre con la stessa tecnica e finito nel medesimo modo con la reazione dell’imprenditore e la fuga dei banditi. Anche in quest’ultima occasione ad immortalare tutta la scena sono state le telecamere interne che hanno registrato tutto. Questa volta, però, i due banditi avevano il volto coperto da passamontagna e indossavano pantaloni e maglia dello stesso colore nero.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Doria Valeria
mer 5 dicembre 2018 10:06 rispondi a Doria ValeriaComplimenti agli avvocati!!! Grande l avvocato Brunetti Giuseppe.