
“Andrea vive con noi, ovunque tu sarai” hanno cantato con tutta la voce in corpo gli amici di Andrea Dorno insieme a migliaia di persone che ieri si sono unite al cordoglio della famiglia all’uscita della camera ardente e della chiesa Madre ad Avetrana dove nel pomeriggio si sono tenuti i funerali del giovane di 26 anni, morto a Roma mentre dormiva. Una grandissima folla arrivata da Manduria, Erchie e la stessa Avetrana, città di origine del ragazzo, e un intero pullman partito da Roma di amici e compagni di squadra dell’Atletico di San Lorenzo - gestita con prontezza e professionalità dai volontari della protezione civile locale - per ricordarlo e salutarlo tra musica, cori, fumogeni e lunghissimi applausi.
“Le parole non hanno senso, sono frammentate e distrutte dinanzi a questa tragedia inaspettata” – ha esordito il prete visibilmente commosso durante il rito funebre nella navata stracolma di fedeli. Un’omelia che non è stata solo struggente per la morte inaspettata del giovane, ma anche grazie ai canti religiosi ripensati tra ritmi di chitarra e bongo. Andrea è stato un attivista, uno sportivo, uno studente, un lavoratore apprezzato e stimato a Roma e nella sua città natale, ma è stato soprattutto “un uomo che ha vissuto per amare e amando l’altro. Una vita breve, ma vissuta bene” -, questa l’unica consolazione del religioso per i famigliari e i presenti dinanzi alla tragedia. Andrea ha vissuto la sua vita senza selezionare le amicizie – ha continuato il parroco - impegnando ogni suo giorno dimostrando la sua presenza in aiuto del prossimo”.
Stringendosi e sventolando bandiere rosse con inciso il nome di Andrea, così la folla che gremiva il piazzale antistante la chiesa ha salutato Andrea in unico abbraccio collettivo restituendo quell’amore che lui ha donato in questi anni.
Marzia Baldari
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