Sabato, 20 Aprile 2024

Cronaca

La storia di Giuseppe Parato, il farmacista conosciuto da tutti

Ore d’ansia per il manduriano accerchiato dai russi a Kiev

Giuseppe Parato Giuseppe Parato | © La Voce Di Manduria

Giuseppe Parato, il manduriano che vive a Kiev, la città assediata dall’esercito russo, ha passato ieri la sua prima notte nello scantinato del palazzo del quartiere sul fiume Dnepr. Dall’inizio dell’invasione, il farmacista ha sempre dormito nel suo appartamento con tutti i vestiti addosso pronto per questa chiamata, quella che obbliga tutti i condomini e gli abitanti di Kiev a rifugiarsi nel sotterraneo dell’edificio dove non è rimasto quasi nessuno.

“Sono da solo e non posso più tornare in Italia”, ci racconta scosso Parato al telefono.  In quel palazzo della capitale ucraina ormai accerchiata e bombardata assiduamente, sono fuggiti tutti a parte lui e qualche altro condomino. “Nei parcheggi sotterranei saremo in cinque, massimo sei persone, insieme ad una coppia del palazzo accanto”, ci fa sapere al telefono Giuseppe il cui umore sembra avere perso la sicurezza dei primi giorni di crisi. Il professionista che 17 anni fa ha deciso di vendere l’avviatissima e storica farmacia di famiglia per trasferirsi in Ucraina, l’abbiamo sentito spesso al telefono in queste più di due settimane di guerra e la tenacia che lo contraddistingueva nei primi giorni sembra essersi affievolita. “In giro non c‘è più nessuno” – ci conferma preoccupato Giuseppe che nella sua prima notte in rifugio ha fortunatamente scorte di viveri ancora per un altro mese.

Parato ha deciso di rimanere in questa terra dell’est che da diciassette anni lo ospita e che per nessun motivo vuole abbandonare, ma il peso tragico della guerra è diventato un fardello così palpabile che adesso fa paura. “Sono preoccupato” – ci confessa l’uomo -, perché quei bombardamenti uditi prima in lontananza come scoppi d’artificio ora sono all’ordine del giorno e sempre più vicini; attendiamo fiduciosi sperando che non bombardino il palazzo». 

L’esercito russo ha di fatto circondato Kiev con i propri carri armati pronto ad assediare una città stremata in attesa del prossimo assalto. Mentre la resistenza cerca di districarsi dal cappio dei soldati di Putin, Parato ci saluta così prima di interrompere la telefonata. «Anche volendo non potrei più lasciare Kiev, qui se esci rischi di essere ucciso, lo hanno fatto con i giornalisti, figurati se non lo farebbero con chiunque», afferma Parato. Che conclude:  “spero di riabbracciarvi presto”. E lo speriamo di cuore anche noi in redazione come i suoi parenti e i tantissimi amici che seguono da Manduria le sorti del farmacista bloccato a Kiev.

Per quanto riguarda invece l’attività di accoglienza di rifugiati ucraini a Manduria, non si hanno più notizie dal giorno dell’arrivo dei primi nuclei. Nessun notizia ufficiale dalle autorità locali, neanche dal Centro operativo comunale (Coc) che dalla sua costituzione abbondantemente annunciata, non fa trasparire nulla all’esterno. Sarebbe interessante un’attività di informazione più puntuale, ad esempio, sul numero di alloggi resi disponibili dai manduriani per l’ospitalità delle famiglie che fuggono dalla guerra, se non altro per incentivare le offerte.    

Marzia Baldari

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3 commenti

  • matteo smeraldi
    mer 16 marzo 2022 12:18 rispondi a matteo smeraldi

    ma se anche chi ci è nato in ucraina sta lasciando tutta la sua vita alle spalle per venire ad ovest, cosa aspetta parato che è li solo da 17 anni a tornarsene in italia? che gli arrivi davvero una bomba in testa?

    • A F
      gio 17 marzo 2022 09:49 rispondi a A F

      Vabbè..tanto la Lamborghini è salva! (articolo del 04 marzo 2022)

  • Marco
    mer 16 marzo 2022 08:03 rispondi a Marco

    Tanta fortuna al Dott. Parato... purtroppo questa ennesima stupida guerra è destinata a durare parecchio, come già successo in Crimea. Anche per colpa delle blande e forse ridicole multe dell'Occidente. In Guerra si combatte, non si fanno multe...quelle semmai le fanno dopo, alla fine della guerra: sempre che i vincitori siano i buoni... 🙏🏻 🧟Ⓡ

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