Domenica, 13 Luglio 2025

Cronaca

Una manifestazione intima e frettolosa, tra un gruppo ristretto di ucraini, qualche perplesso e chi ha voluto esserci a tutti i costi

Manduria per la pace in Ucraina tra Padre nostro e inno italiano

Pochi manduriani hanno risposto alla protesta pacifica organizzata dal sindaco Gregorio Pecoraro per dire No alla guerra in Ucraina. A parte la schiera degli amministratori e i sostenitori del primo cittadino, solo piccoli gruppi di ucraini concitati, qualche manduriano perplesso e chi, al di là di qualsiasi controversia politica, ha deciso di esserci ugualmente.

È stata, quindi, una manifestazione intima, quella di ieri voluta dal primo cittadino dopo il suo boicottaggio della fiaccolata. Poco più di 200, 250 partecipanti nel momento di massima partecipazione riuniti in forma statica, così come stabiliscono le restrizioni pandemiche che insieme alla comunità di ucraini del posto si sono stretti al dolore del popolo aggredito.

Nonostante il freddo e l’attesa, più di mezz’ora dall’orario prestabilito, i manifestanti hanno finalmente visto i colori della pace accendersi sulla facciata del palazzo della città (qualcuno si aspettava anche i colori della bandiera ucraina che non ci sono stati). L’atmosfera della piazza non si è riscaldata nemmeno con il Padre nostro recitato in coro e neppure con l’inno italiano, forse dissonante per quella situazione.

“Basta guerre, anche tra la stessa amministrazione”, - ci dice stufa una donna tra i dimostranti mentre stringe la bandiera della pace. Tra il braccio di ferro di chi è con il sindaco e chi no, io voglio esserci oggi per far sentire che io, che noi, vogliamo solo la pace”.

I riferimenti della manifestante alludevano alle recenti polemiche sollevate dopo il “No” di Pecoraro al comitato dei genitori dell’istituto Prudenzano che aveva chiesto di organizzare una fiaccolata di pace assieme agli alunni ritenuta non in linea con le normative anti-Covid. Genitori e cittadini che si sono ritrovati spettatori della iniziativa di ieri, ma con protagonista la stessa amministrazione comunale.

“Siamo disperati”, confessano invece ai nostri microfoni alcuni ucraini locali lontani da queste diatribe locali. Con famigliari e amici lontani e in quella loro terra cosparsa di sangue e paura, i veri protagonisti distrutti dal dolore ieri in quella piazza sono stati frettolosamente citati, come di chi ti consola con una pacca sulla spalla, invitati estranei soprattutto nel momento del canto di un inno che non era il loro.

Nel nostro servizio video alcune loro testimonianze.

Marzia Baldari

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2 commenti

  • carlo pio scacchetti
    gio 10 marzo 2022 05:53 rispondi a carlo pio scacchetti

    Quanta ipocrisia è ignoranza . Prevedo tempi molto magri per le prossime generazioni.

  • Manduriano
    lun 7 marzo 2022 02:24 rispondi a Manduriano

    Che squallore. In altre città milioni di persona in piazza per la pace con presenza di sindaci, vescovi, parroci: QUI' A MANDURIA NON SI PUO', SIAMO SINGOALRI ANCHE IN QUESTO. pecoraro hai toccato il fondo... simbravi bellu ieri cu 4 iatti... Quando si nega alle scuole, associazioni, parrocchie, movimenti e a tutti i cittadini di manifestare ma, organizzi una cosa squallida e misera questi sono i risultati... Però per la fiera e giostre tutto ok... lì non ci sono problemi, lì niente assembramenti. Che vergogna!!!

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