
Un mese fa ci eravamo occupati di lei, della sedicenne manduriana rimasta incinta in un centro rieducativo della provincia di Bari. Oggi il nostro giornale rende nota una notizia più drammatica: il suo allontanamento dell’istituto insieme al suo compagno, un diciottenne di nazionalità colombiana, probabilmente il padre del bimbo che ha in grembo e sua sorella di 10 anni, anche lei affidata dal Tribunale dei minori allo stesso centro. La scomparsa risale a diversi giorni fa ma la notizia è emersa solo oggi.
Da più di un mese non si hanno più notizie di due sorelle minorenni di Manduria, di 10 e 16 anni (quest’ultima sarebbe incinta), che il Tribunale per i minori di Taranto aveva affidato ad un centro di rieducazione della provincia di Bari. Dallo stesso istituto si sarebbe allontanato anche un diciottenne di nazionalità colombiana con il quale la sedicenne avrebbe avuto rapporti sessuali non protetti per cui sarebbe rimasta incinta. A darne notizia sono i genitori delle due bambine a cui il tribunale ha sospeso la responsabilità genitoriale. «Non ci hanno nemmeno informati dell’allontanamento che abbiamo scoperto quando la polizia si è presentata a casa pensando di trovarle qui», spiega la madre che se la prende con i gestori del centro e con le autorità che, a suo dire, non avrebbero avuto il diritto di allontanare le figlie dalla loro famiglia.
Le due minorenni con il colombiano avrebbero fatto perdere le tracce intorno al 15 gennaio scorso. «Lui aveva molti permessi di soggiorno e forse con documenti falsi chissà dove sono andati», dichiara la madre che come la figlia attende anche lei un bambino, il quinto nonostante la giovane età. La figlia sedicenne che agli inizi di gennaio le aveva mandato una foto con la pancia scoperta leggermente pronunciata e un amano maschile che l’accarezzava (quella del compagno colombiano), potrebbe essere già al terzo mese di gravidanza.
«Le hanno costrette a fuggire perché le mie figlie volevano stare con i propri genitori e non con persone che non conoscono e che le trattavano male», racconta la donna che ha già presentato una denuncia per maltrattamenti nei confronti dei responsabili dell’istituto barese. «L’ultima volta che ci siamo sentite con una videochiamata – racconta ancora la mamma -, la più grande mi ha fatto capire qualcosa, mi ha detto che lì non sarebbero più rimaste e di stare tranquilla, ma non mi ha detto altro». I pensieri, però, sono tanti, come confida la donna che dopo più di un mese senza avere notizie delle figlie ha deciso di fare qualcosa e per questo si è già rivolta all’avvocato Daniele Capogrosso che valuterà il da farsi.
«Io e mio marito siamo molto preoccupati e ci mancano tanto – prosegue la donna –, ma dentro di me sono sicura che stanno meglio di quando erano rinchiuse in quel centro». Tra poco più di un mese le due sorelle avranno un altro fratellino che probabilmente non potranno vedere. «Mancano molto anche agli altri due bambini che piangono e si abbracciano ai vestiti delle sorelline che non vedono da tanto tempo», fa sapere ancora la donna che confida una certa preoccupazione per il futuro degli altri suoi tre figli. «Siamo vittime di pregiudizi e di tante falsità e temiamo che qualcuno sta tramando per toglierci anche gli altri bambini, ma io e mio marito abbiamo le carte per difenderci», conclude la donna con un certo vigore.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
Marco
mer 23 febbraio 2022 07:14 rispondi a MarcoUna famiglia disgraziata che continua ad avere sfortuna... chissà perché...
Antonio marzio
gio 24 febbraio 2022 12:54 rispondi a Antonio marzioQuesto lo chiami centro rieducativo??