
Per evitare la sospensione dal lavoro, un collaboratore scolastico NoVax in servizio nella scuola Marugj-Frank di Manduria, è stato denunciato dai carabinieri per falso e truffa. Oltre a lui, i militari della stazione dell’Arma al comando del luogotenente Elio Errico, hanno denunciato anche il medico che aveva firmato l’attestazione di incompatibilità vaccinale permettendo così al bidello di aggirare l’ostacolo.
Per un periodo il dipendente che vive a Nardò c’è anche riuscito grazie alla esenzione del medico. Il collaboratore scolastico era stato già denunciato dai carabinieri che durante uno dei controlli avvenuti all’inizio a metà gennaio lo avevano trovato a scuola privo di green pass. Dopo la sanzione amministrativa di 450 euro, il neretino si era poi rivolto ad un avvocato che aveva contestato la misura. In quella occasione. il dipendente pubblico aveva esibito alla direzione dell’istituto una certificazione di non vaccinabilità riconosciuta da un medico vaccinatore che lo aveva triagiato nell’hub vaccinale di Nardò dove si era recato per la prima dose del vaccino.
Così, almeno, risultava dalle carte consegnate alla direzione scolastica che per una quindicina di giorni ha dovuto sottostare alla richiesta dell’avvocato del bidello che nel rivendicare il diritto al lavoro, pretendeva di avere per il suo assistito una mansione che lo mantenesse lontano dagli studenti e dal contatto diretto con altri colleghi. La dirigente Maria Rita Pissarra, adeguandosi alle rivendicazioni dell’avvocato, aveva trovato il modo per tenere lontano il lavoratore non vaccinato adibendolo alla pulizia della palestra in orari pomeridiani quando la scuola non era frequentata dai ragazzi. In questo modo il dipendente è riuscito a farla franca sino a quando i carabinieri della stazione di Manduria, al comando del luogotenente Elio Errico, non hanno concluso le loro indagini iniziate quando erano venuti in possesso delle certificazioni di incompatibilità vaccinale che rendevano inattaccabile la posizione dell’addetto alla palestra. L’attività investigativa per la quale sono stati utilizzati i sistemi telematici del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce, ma anche l’attività diretta sul territorio, hanno permesso di individuare il medico che aveva concesso il nulla osta vaccinale al bidello venendo così a capo del presunto inganno.
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2 commenti
Gregorio Pichierri
mar 1 febbraio 2022 02:49 rispondi a Gregorio PichierriE voi genitori cosa aspettate a denunciare costui, per avere messo in pericolo i vostri figli...!?
senza cuore
gio 3 febbraio 2022 10:23 rispondi a senza cuoreDenunciare vuol dire esporsi. Questo non è uno sport da praticare. Troppe responsabilità. Il silenzio è d'oro. Ovvero chi me la fa fare?