
Nella chiesa Maria Santissima Assunta di Uggiano Montefusco ieri c’era tutto il dolore del mondo. Un dolore composto, racchiuso nei cuori di una trentina di parenti stretti di Valeria Palummieri, la quindicenne manduriana, studentessa del liceo artistico Vincenzo Calò di Grottaglie, stroncata l’altro ieri mattina da un arresto cardiaco mentre seguiva una lezione a distanza dal suo computer di casa nella piccola frazione di Manduria. Le norme anti Covid non permettevano l’ingresso a più di trentadue persone, unico motivo di quel vuoto nell’ampio luogo di culto dove la piccola bara bianca era un pugno nello stomaco per tutti. Un silenzio ovattato, rotto dai singhiozzi e dalle parole di don Umberto che ieri ha celebrato una delle più tristi e dolorose omelie che mai nessun religioso vorrebbe fare.
All’esterno della chiesa c’era invece una incredibile e altrettanto silenziosa folla che ha atteso immobile per tutta la durata della funzione religiosa. Tantissimi i giovani di tutte le età, soprattutto coetanei di Valeria. Erano presenti anche i suoi compagni del corso sperimentale dell’artistico di Grottaglie.
Tra i 32 parenti che hanno seguito il rito funebre in chiesa, non c’era Federico, il fratello dodicenne di Valeria che non ce l’ha fatta ad entrare. Accompagnato dalla sua ex maestra delle elementari con la quale ha mantenuto un rapporto speciale, il piccolo è arrivato quando la funzione era in corso, ma non è entrato. È rimasto fermo davanti all’ingresso per pochi minuti prima di andarsene. Forse non ha trovato il coraggio di guardare quella piccola bara bianca della sorella. È stato lui il primo, l’altro ieri mattina, a trovarla distesa sul pavimento della stanzetta. Era entrato per caso, forse per un istinto che solo lo speciale legame tra fratelli può spiegare. Quando ha aperto la porta è rimasto impietrito. Lui il primo a chiamarla, a toccarla, a cercare di svegliarla. Il primo a chiedere aiuto, a chiamare la madre che è arrivata ignara di quanto stava per accadere.
Valeria non si svegliava, così la chiamata al 118 che ha inviato tre mezzi di soccorso con altrettanti equipaggi, uno partito da Torricella, il primo ad arrivare, con due soccorritori a bordo, poi da Fragagnano un’altra ambulanza con l’infermiere e infine il medico da Francavilla Fontana «prestato» dalla centrale operativa del 118 di Brindisi alla centrale di Taranto che non aveva altri medici disponibili più vicini.
Un’ora di massaggio cardiaco, di somministrazione di farmaci, di manovre rianimatorie disperate che non sono servite a niente perché il cuore di Valeria non ha più ripreso a battere. Una morte inspiegabile, la ragazza non pare soffrisse di patologie particolari, un cuore troppo giovane per morire che la natura e la malasorte hanno voluto, invece, l'opposto durante una pausa della lezione a distanza con la sua scuola.
Una fine inaccettabile per i genitori proprietari di una pizzeria a Manduria molto frequentata e apprezzata dai manduriani. Oggi per loro e per Federico un’altra dura prova: la sepoltura nel cimitero di Manduria.
Nazareno Dinoi su Quotidiano
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1 commento
Piera
lun 14 dicembre 2020 08:05 rispondi a Piera????????????????????????????????????????????????