
«La presenza di 26 autocarri nei pressi dell’impianto di compostaggio e della discarica Manduriambiente non riguarda la scrivente azienda». L’impianto di compostaggio "Eden 94" chiarisce così la sua posizione dopo l’intervento del Movimento politico "Manduria Noscia" che accende i riflettori sui cattivi odori che invadono periodicamente Manduria e sulla presenza di colonne di camion carichi di spazzatura che ogni mattina percorrono la strada di San Cosimo diretti in contrada "La Chianca", sede di Eden 94 e della discarica Manduriambiente. In merito alla puzza, i responsabili dell’impianto della famiglia Leone spiegano così l’aspetto tecnico che allontanerebbe da loro l’origine dei cattivi odori. «La Eden ’94 – si legge in un documento indirizzato a Mimmo Breccia, autore della denuncia di ieri, - effettua il monitoraggio con cadenza trimestrale delle emissioni in atmosfera (con frequenza doppia rispetto a quello che è imposto in autorizzazione), il cui esito è trasmesso a tutti gli organi competenti, tra i quali anche l’Arpa regionale e il comune di Manduria, con la stessa frequenza con cui viene effettuato».
Gli enti preposti al controllo, insomma, così come il Comune di Manduria, sarebbero in possesso dei tabulati che misurano il livello di emissione odorigena degli impianti. Sempre nella lettera, il rappresentante di Eden 94 che la invia, informa che l’azienda «si è autoimposta una riduzione ricettiva dei rifiuti pari al 50% della capacità autorizzativa ed ha allungato pertanto il processo di biossidazione del rifiuto. Tale misura, intrapresa già all’inizio del 2020 – spiega - verte sull’allungamento temporale dello svolgimento al chiuso della fase che nel processo comporta la maggiore componente olfattiva. Tale operazione – spiega ancora - è da sempre svolta in capannoni in leggera depressione e le cui aree vengono successivamente trattate con appositi ed idonei presidi ambientali (lavaggio ad umido e biofiltrazione su letto naturale)». La lettera indirizzata a Breccia si conclude con l’invito a recarsi nell’azienda «per prendere visione di come si lavora e di quanta cura e competenza viene dedicata dal nostro personale e dai nostri qualificati consulenti per una gestione virtuosa dell’opificio».
Breccia, da parte sua, prende atto dei chiarimenti e si dice pronto ad accettare l’invito. Nello stesso tempo il leader di Manduria Noscia attende che lo stesso chiarimento e lo stesso invito arrivi anche da Manduriambiente. «E soprattutto dal comune di Manduria che sull’argomento conserva uno strano silenzio».
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4 commenti
Giovanni Cazzato
ven 24 luglio 2020 08:43 rispondi a Giovanni CazzatoChiedo scusa per la domanda ingenua, ma il Breccia candidato sindaco invece di sparare nel mucchio, come potrebbe fare un normale cittadino, perchè non indaga e verifica in modo da fare accuse precise? Non faccia domande ai commissari che non sanno come fare per evitare i problemi. Facesse come fanno tutti quelli che vogliono venire a capo di un problema e facesse denunce circosanziate. Anche perchè i cattvi odori tutti li sentono, ma non tutti si candidano a fare il sindaco. Quindi Breccia non abbai alla luna, vada in giro, segua i camion faccia domande e quando ha elementi, ammesso che qualcuno parli; parli anche lei.
giorgio sardelli
ven 24 luglio 2020 06:43 rispondi a giorgio sardelliLa analisi dell'aria viene fatta ogni tre mesi anzichè ogni sei e risulta profumata alla vaniglia o lavanda ecc, però bisognerebbe vedere in quale punto dell'azienda viene fatto il prelievo magari se è tramontana viene fatto a monte del vento anzichè a valle dove vengono spinti gli odorini ma potrebbe essere che viene fatta " SOBBRA LU MONTI TI LI TIAULI na cosa eti certa ca ci ti bicini e cappi sotta ientu ti incchi ti puzza ca la sienti intra lu nasu pi doi giurni altro che regolare.
Angela
ven 24 luglio 2020 12:57 rispondi a AngelaLe lavorazione avvengono in locali depressi, quindi niente blocco strdale anche ser restano i cattivi odori?
Domenico
ven 24 luglio 2020 11:27 rispondi a DomenicoInvito il leader di Manduria Noscia a procurarsi un cane molecolare. Sarò diffidente, ma non vorrei che alla fine, risultando tutto "in regola", la puzza venisse imputata a un eccessivo consumo di fagioli o di fai da parte dei manduriani. Che dopo anni non si riesca a stabilirne l'origine, mi spingerebbe a ingaggiare un investigatore privato e a ricorrere a controlli e analisi di terzi, non autoprodotti o autocertificati.