
Con diciotto mesi di ritardo, l’ingegnere comunale Claudio Ferretti ha firmato ieri la risoluzione del contratto con la Igeco. Un atto dovuto, secondo fonti interne all’azienda leccese, per l’interdizione antimafia che commissaria alcune funzioni della società titolare del servizio di raccolta differenziata nel comune di Manduria. Un "atto dovuto", appunto, che doveva essere fatto all’indomani del provvedimento interdittivo disposto ad ottobre del 2018 dalla Prefettura di Roma. L’amministrazione straordinaria del comune di Manduria sciolto per infiltrazione mafiosa, risolve così con abbondante ritardo un imbarazzante rapporto di lavoro con un proprio partner esso stesso interdetto per ragioni di mafia.
Ora il dirigente delle attività produttive dovrà fare una ricognizione per trovare, dalla graduatoria del vecchio bando di gara del 2011, una nuova società, tra le prime cinque classificate, disposta a prendere il posto della Igeco. Non ottenendo nessun risultato da questo tentativo, non resterà che avviare una nuova procedura di gara europea. Tempi lunghissimi, insomma. Nel frattempo il servizio sarà gestito sempre dalla Igeco che a sua volta sta percorrendo strade diverse per "ripulirsi" dal marchio interdittivo e riconquistare così l’appalto decaduto ieri.
La società della famiglia Ricchiuti ha ricevuto una prima risposta negativa dal Tar di Roma che ha respinto il suo ricorso. Si attende ora la decisione del Consiglio di Stato che dovrebbe esprimersi tra qualche mese.
I giudici del tribunale amministrativo avevano sostenuto «il coinvolgimento in vicende penali di particolare rilievo di alcuni amministratori del gruppo facente capo alla Igeco Spa, tutte figure di rilievo nell’ambito dell’organizzazione aziendale. La medesima società – sostiene il Tar - è risultata coinvolta anche in diverse operazioni di polizia giudiziaria». Grave anche, sempre secondo il Tar, la presenza nell’organico dell’azienda (non in quello di Manduria), di lavoratori con «pregiudizi penali di varia natura anche gravi, ed in particolare sei di essi risultano avere precedenti per associazione di tipo mafioso».
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3 commenti
sergio di sipio
sab 18 aprile 2020 09:36 rispondi a sergio di sipioProprio ora che le cos si stavano aggiustando l'unica struttura che teneva abbastanza bene il territorio è costretta alla chiusura. Peccato perché il territorio dorme e rimarrà così sino alle prossime elezioni che saranno quando?Invito a tutti i politici futuri di cominciare a sviluppare un argomento per volta come: acqua e fogna(sono due ma valgono uno). Sopratutto per tutte le zone di Manduria che ne sono prive. Partendo quindi dalle Marine unica risorsa che potrebbe sviluppare una mole di lavoro pulito in fretta. Basterebbe partire subito con una chiamata simultanea al Presidente AQP spa e chiedere a lui indulgenza per l'avvio dei lavori. Proseguendo anche ovviamente il depuratore di Uomo Belsito.
jackalien
ven 17 aprile 2020 01:17 rispondi a jackalientutta gente per bene lavora alla igeco di manduria...
Marco
ven 17 aprile 2020 06:43 rispondi a MarcoE tutti quelli che sono stati presi per il C U L O con le candidature e si sono recati di persona a Lecce all' agenzia RANDSTAD non possono costituirsi PARTE CIVILE??