
Sono stazionarie le condizioni di salute dei due medici di famiglia manduriani risultati positivi al coronavirus. Entrambi dall’altro ieri si trovane in una stanza d’isolamento del reparto malattie infettive dell’ospedale Moscati di Taranto.
Sono invece molto preoccupati i loro rispettivi assistiti che nelle ultime settimane (per almeno due c’è maggior rischio di contagio), hanno avuto bisogno dei propri curanti. La notizia girata in pochi minuti già da domenica sera, ha creato panico soprattutto tra le persone anziane ma in generale tra i circa tremila mutuati dei due professionisti. Molto impegnativo è il lavoro dei responsabili del Dipartimento di salute pubblica della Asl di Taranto che sta contattando una ad una le persone che sono state visitate dai due medici nelle ultime due settimane. Un lavoro impegnativo a lento che sinora, almeno da un piccolo sondaggio lanciato sulla pagina Facebook del nostro giornale, ha raggiunto appena il 12% dei mutuati potenzialmente a rischio. A loro stanno risalendo sulla base delle ricette emesse e registrate nel sistema di immagazzinamento dati della Asl. Gli assistiti vengono così chiamati telefonicamente e in caso di mancanza di numeri direttamente a casa dai tecnici Asl e vengono interrogati per stabilire il grado di rischio di un possibile contagio. A tutti comunque viene consigliato un periodo di isolamento per un periodo di quattordici giorni successivi alla data di emissione della ricerca.
A tutti in ogni caso viene consigliato di non avere contatti stretti con i parenti e di misurarsi la temperatura almeno due volte al giorno. Ogni mattina, invece, gli addetti dell’ufficio di prevenzione Asl li contatta telefonicamente per rilevare eventuali sintomi, disturbi di ogni genere e la temperatura corporea.
Naturalmente sfuggono ai controlli coloro i quali si sono recati dai medici senza prescrizione ma solo per un consulto qualsiasi di cui non è rimasta traccia. Di rassicurante c’è il fatto che, a quanto pare, negli ultimi giorni i due medici abbiamo visitato indossando i dispositivi di protezione individuale, come maschera e guanti, proprio per evitare rischi di contagio.
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3 commenti
Cosimo Malagnino
mer 18 marzo 2020 11:06 rispondi a Cosimo MalagninoUna domanda sorge spontanea : cosa hanno fatto , che comportamento hanno avuto tanto da " beccarsi" il COVID-19 ? Sono stati i primi in assoluto a portare tale COVID-19 a Manduria : O NO? E ALLORA LA DOMANDA CHE IO FACCIO : COME CAZETADUEO SI SONO INFETTATI ? C'E' UNA VOCE CHE GIRA : VOX POPULI... !PERCHÉ' , ANZICHÉ' METTERSI IN QUARANTENA SIN DALL'INIZIO, HANNO , CONTRARIAMENTE A QUANTO PRESCRIVE IL PROTOCOLLO O L'ORDINANZA CHE DIR SI VOGLIA ,E DICO ANCHE IL CODICE DEONTOLOGICO MEDICO , HANNO CONTINUATO A ESERCITARE LA PROPRIA ATTIVITÀ DI MMG PRESCRIVENDO , VISITANDO O COMUNQUE STANDO A CONTATTO RAVVICINATO CON I PROPRI ASSISTITI ? SI SONO MANIFESTATI I PRIMI SINTOMI ? STATEVENE A CASA , MA ANCHE PRIMA DEL MANIFESTARSI , DICO IO!! E I FAMILIARI ADESSO RISPETTERANNO LA QUARANTENA?
Francesca Rotelli
gio 19 marzo 2020 11:13 rispondi a Francesca RotelliChe comportamento hanno avuto? Hanno fatto il loro lavoro: i medici sono in prima linea e i più esposti al covid 19. Se tutti i medici si mettessero in quarantena prima di avere dei sintomi non ci sarebbero più medici e la mortalità di questo virus sarebbe molto più alta! In Francia alle ore 20h00 si fa un applauso ai medici e a tutto il personale sanitario tutti i giorni. I medici sono persone come noi, hanno paura anche loro e hanno delle famiglie! Se continuano ad esporsi per curarci e salvare delle vite, invece di starsene a casa sul divano a lamentarsi, si meritano semplicemente tutto il nostro rispetto e riconoscimento! Prima di criticare bisognerebbe mettersi anche solo per un giorno al loro posto e rischiare la vita!
betty
mer 18 marzo 2020 09:34 rispondi a bettyno, il mio medico non aveva nè guanti nè mascherina e ai primi di marzo era già raffreddatissimo