La morte avvenuta ieri dell’attore, Flavio Bucci, indimenticato protagonista del film biografico su Cimabue, riporta alla memoria i tempi in cui anche nella città di Manduria si facevano le cose serie in fatto di teatro e di cultura. I ventenni manduriani di oggi, orfani di un teatro e di spettacoli di spessore, senza a togliere agli sforzi delle compagnie locali che pure hanno la loro importanza (e meno male che ci sono), non ci crederanno che anche qui ha toccato piede il teatro con la "T" maiuscola.
Rispolverando i comunicati stampa di quei tempi, si scopre che il 13 gennaio del 2009, il compianto Flavio Bucci presentò al Teatro Ideal di Manduria la celeberrima commedia di Luigi Pirandello “Il berretto a sonagli”. «Riproposta da Flavio Bucci – si legge nella nota stampa dell’epoca - che fa emergere dalla scrittura un tratto intriso di sfumature dal sapore penetrante, in cui gli accenti sono diretti a mettere in evidenza una realtà scomoda dalla quale ciascun personaggio sarà ben attento ad evitare le conseguenze».
In quella stessa stagione teatrale 2008/2009 (perché anche la città del Primitivo, un tempo, l’aveva), il palco del Teatro Ideal (che ora non c’è più) ospitò un bel po’ di roba.
Si partì il 2 dicembre 2008 con lo spettacolo di Peppe Barra e Andrè De La Roche: “La favola di amore e psiche”.
A gennaio toccò a Bucci. Poi fu la volta, l’11 febbraio 2009, di Massimo Venturiello e Tosca, protagonisti del dramma musicale tratto dall’omonimo film di Federico Fellini, “La strada”.
Il 18 marzo fu presentato lo spettacolo, “Canto popolare – parole e suoni di Pier Paolo Pasolini”, con voce recitante di Maddalena Crippa, testi di Pier Paolo Pasolini e musiche di Paolo Schiraldi.
Il 25 marzo l’Ideal ospitò Tosca D’Aquino, protagonista di “Ogni anno punto e a capo” per la regia di Armando Pugliese che ripropone uno dei più importanti spettacoli di Eduardo De Filippo.
Il 18 aprile 2009 chiuse quella stagione di “prosa” (che bella parola, sconosciuta ai nostri giovani), l’opera di Pirandello “Pensaci Giacomino” di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Altri tempi, altra storia, altri amministratori. Altri manduriani.
Nazareno Dinoi
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