La mamma salentina di un bambino con gravi disabilità che non ha ancora ottenuto un’adeguata figura scolastica di supporto al figlio
Per la Giornata internazionale della disabilità, doveva essere una chiacchierata per raccontare i passi in avanti delle istituzioni verso l’inclusione e l’accessibilità, ma quella con Fabiola Molendini – mamma maruggese di un bambino con gravi disabilità - è stata una vertiginosa discesa verso la negligenza degli enti addetti all’ambito sociale del nostro territorio. “Che non facciano pubblicità e si limitino a tacere – dichiara la donna -, io oggi non festeggio, cosa dovrei festeggiare? Il silenzio degli enti sarebbe più apprezzato”, aggiunge la donna.
Quella di Fabiola è una battaglia burocratica e mediatica combattuta da più di quattro anni e con scarsi risultati. Dal tribunale di Taranto, due provvedimenti giudiziari a suo favore per ottenere una figura specializzata – con urgenza – in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) e assistenza igienica personale, mai ufficializzata all’interno dell’istituto scolastico di Sava frequentato dal figlio. La sindrome genetica rara del bambino, legata all’autismo e all’iperattivismo con bisogni comunicativi complessi, necessita di personale competente in CAA che – commenta Fabiola - “l’ente Ambito 7, di cui Manduria è comune capofila, dovrebbe garantire, ma per mancanza di volontà e competenza non eroga”.
Una professione ancora poco conosciuta e diffusa in Puglia quella dell’assistenza della comunicazione aumentativa alternativa che accompagna alla lingua verbale anche quella iconica, fondamentale per il piccolo e per tutti i bambini con disabilità rara.
“Chiedo solo che facciano il proprio lavoro e di garantire a mio figlio, come per legge, questa figura. Non chiedo di essere sensibili. Mi sono recata personalmente più e più volte all’Ambito 7, al Comune di Manduria e ho chiesto loro di venire a vedere con i propri occhi come gli stessi bambini abbiano imparato i simboli della CAA. Con buona volontà si può fare tutto”.
Le esigenze specifiche del figlio di Fabiola e di altri disabili sono riportate dai docenti di sostegno e dal dirigente di classe attraverso il PEI, Piano Educativo Individualizzato e approvato dal GLO, Gruppo Operativo per l’Inclusione, "è tutto nero su bianco, ma nessuno fa a. Tutti gli sforzi tra le mie mura domestiche legati ai percorsi scolastici privati e terapie Aba (Analisi Applicata del Comportamento), sono vanificate dalle inadempienze all’interno della scuola”, commenta la donna.
Marzia Baldari
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
5 commenti
ciro
sab 4 dicembre 2021 02:12 rispondi a ciroLa priorità a Manduria sono le giostrine.(non a norma)... quelle tengono buoni e zitti tutti.
Luigi De Giovanni
sab 4 dicembre 2021 01:03 rispondi a Luigi De GiovanniPREDICANO BENE..... ????
Lorenzo
sab 4 dicembre 2021 11:25 rispondi a LorenzoMi spiace tantissimo. Scriva al Prefetto e al Presidente della Repubblica. Faccia conoscere che, nella Capitale del Primitivo, i diritti umani e sociali non esistono. Mi scuso per la battuta, forse se si fosse chiamata CALVARIO, avrebbero provveduto velocemente. Opinioni
Pina
lun 6 dicembre 2021 08:44 rispondi a PinaCredo che non sia una questione di Manduria ma regionale
Lorenzo
lun 6 dicembre 2021 12:36 rispondi a LorenzoCarissima, il Comune, se vuole anticipa, visto che vi sono sentenze, poi chiede il rimborso eventuale alla Regione, in camera di compensazione dei trasferimenti tributari. Ma mi sembra che il tribunale di Taranto abbia citato il Comune e non la Regione. Mi pare.