«Anche la nostra è una categoria a rischio Covid ma la legge non ci tutela». A rivendicare il diritto alla sicurezza sul lavoro, sono gli addetti delle agenzie funebri di Manduria che per la prima volta rendono pubbliche le loro preoccupazioni di imprenditori, lavoratori e padri di famiglia.
«Abbiamo anche noi mogli, figli e genitori da difendere», scrivono gli addetti ai lavori delle quattro imprese funebri «La Pietà», «Trombacca», «Digiacomo» e «Mater Domini», tutte della città Messapica.
Una protesta, per ora pacata e silenziosa, che è la conseguenza delle non risposte alle numerose richieste ufficiali che la categoria ha inviato alle autorità competenti, sia provinciali che regionali. «Abbiamo più volte sollecitato sia il governo centrale, la Regione Puglia e le Asl di competenza a livello provinciale con svariate pec, ma nessuna risposta ci è stata data», si legge in una lettera aperta rivolta all’opinione pubblica.
«Questa pandemia – si legge nella missiva - ha deciso di rimanere ancora nel nostro territorio e purtroppo troppe vite stanno pagando le conseguenze».
Dagli ultimi dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità che si fermano ad una decina di giorni fa, a Manduria ci sono stati 30 decessi attribuiti all’infezione da coronavirus. Molti di più sarebbero quelli reali perché molti trapassi che avvengono a domicilio sfuggono ai controlli epidemiologici. Soprattutto in questi casi il rischio di contrarre il virus nella manipolazione delle salme è molto elevato. Da qui la richiesta delle imprese che a Manduria interessa una ventina di persone tra collaboratori occasionali e quelli alle dipendenze. «Una immediata vaccinazione per tutto il personale delle imprese funebri – scrivono nel comunicato - che è quotidianamente esposto a rischi certamente maggiori di tante altre categorie professionali sia nelle relazioni con la clientela che nelle attività connesse ad un evento di morte».
Tenendosi volutamente fuori dalle polemiche su chi si vaccina saltando la fila o dichiarando il falso, il personale delle pompe funebri mette in piazza i rischi della categoria e delle rispettive famiglie. «Oltre ad essere esposti in prima persona – dicono - a tutelarci con tutti i dispositivi di protezione previsti, a sanificare, a sottoporci a tamponi periodici a nostre spese, abbiamo anche le nostre famiglia da tutelare e proteggere».
Rivendicando l’importantissimo compito di natura sanitaria e sociale che il loro lavoro assicura alla comunità nel delicato momento dell’addio, la categoria unita chiede che siano garantiti gli stessi diritti riconosciuti in altre parti d’Italia. «Così come è stato fatto in tutta Italia ad alle imprese di onoranze funebri – prosegue la lettera – chiediamo anche noi la massima attenzione sull’argomento con la possibilità di vaccinare il personale in forza nelle nostre organizzazioni».
La preoccupazione degli addetti ai lavori è giustificata anche alla situazione epidemiologica che a Manduria sta registrando un pericoloso aumento dei contagi che sta colpendo una fascia di età molto giovane rispetto al passato. Dagli ultimi dati noti risalenti al 28 marzo, i manduriani attualmente contagiati dal virus sono 296.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
Sonia
lun 3 maggio 2021 07:51 rispondi a SoniaFate richiesta allo staf del sindaco, oppure al Sindaco o al presidente del consiglio. Le richieste dateli al postino che sa lui dove inviarle .
Gregory
lun 3 maggio 2021 08:40 rispondi a GregoryFare richiesta a Pecoraro (, professionista) che vi indica la giusta strada.. Compari e amici