Da una parte i sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia di Taranto che temono la perdita dei finanziamenti per la «Regionale 8», dall’altra l’associazione ambientalista Archeoclub Italia, sezione di Manduria, che giudica l’opera ambientalmente improponibile e presenta significative osservazioni al progetto.
È l’ennesima tappa di un lungo e martoriato iter dell’infrastruttura che costerà 400 milioni di euro e collegherà Taranto ad Avetrana attraverso i comuni rivieraschi di Pulsano, Talsano, Torricella, Maruggio e Manduria.
A preoccupare i sindacati sono le lungaggini burocratici proprie di ogni grande opera pubblica, ma anche errori progettuali che secondo le parti sociali avrebbero costretto la Provincia di Taranto, in qualità di stazione appaltante, a chiedere una moratoria di altri sei mesi per la presentazione del progetto definitivo. E dire che i propositi iniziali indicavano al 31 dicembre di quest’anno il completamento della seconda litoranea. Per questo le segreterie territoriali dei sindacati confederali, attraverso i propri segretari regionali della Puglia, hanno chiesto un incontro con l’assessore pugliese ai Trasporti, Anita Maurodinoia, «per chiarire – scrivono in una nota – la situazione determinatasi, valutando l’introduzione dei necessari interventi correttivi o integrativi».
L’associazione ambientalista manduriana presieduta dalla dottoressa Anna Maria D’Andria ha un’altra opinione sull’investimento.
«L’infrastruttura – si legge in una lettera che Archeoclub ieri ha inviato ai sindaci dei comuni interessati, ai presidenti della Regine Puglia e della Provincia di Taranto e ai vertici regionali degli uffici autorizzatori e alla Soprintendenza ai beni archeologici -, rappresenterebbe un grave vulnus per il paesaggio, da qualche anno risultato molto attrattivo per un turismo di qualità, con l’abbattimento di ulivi secolari, muretti a secco, manufatti rurali. Essa – prosegue lo scritto - sarebbe al contrario di ostacolo allo sviluppo di un turismo sostenibile e, di conseguenza, alternativo all’uso dell’automobile, secondo le tendenze che vanno affermandosi in Europa e in Italia».
Un’opera anacronistica e dannosa per Archeoclub che già con Legambiente aveva presentato, a novembre del 2020, delle osservazioni all’ultima variante del progetto, evidenziando «criticità talmente gravi – scrive la dottoressa D’Andria - da indurci a chiedere l’interruzione del percorso stradale nel territorio di Torricella». La strada, fa notare Archeoclub, risulterebbe un inutile doppione rispetto alla provinciale Torricella-Maruggio, cosiddetta «litoranea Tarantina», già esistente.
Altri motivi della bocciatura, per l’associazione ambientalista, sarebbero l’eccessivo consumo di suolo, pari a circa 600mila metri quadrati che «sconvolgerebbe l’assetto idrogeologico provocando distruzione della vegetazione spontanea di macchia mediterranea e della fauna selvatica». E inoltre la presenza lungo il percorso di una riserva regionale e di aree sottoposte a vincolo idrogeologico e paesaggistico ed anche di interesse archeologico.
Esiste un’alternativa alla «Regionale 8», sostengono gli attivisti di Archeoclub, ed è la «Bradanico – Salentina», la grande incompiuta progettata 40 anni fa, in parte realizzata e andata in disuso. Si tratta di una parallela della «Regionale 8» situata più nell’entroterra che nel suo progetto iniziale dovrebbe collegare Grottaglie con Lecce attraverso i territori comunali di Sava, San Marzano, Manduria, San Pancrazio e via via i comuni salentini sino al capoluogo.
Nazareno Dinoi
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6 commenti
FRANCESCO DI LAURO
mar 2 marzo 2021 08:07 rispondi a FRANCESCO DI LAUROSarebbe rimasto solo Archeo club s contradtare l'opera? Direttore, dice sul serio? Mah..
Buona Giornata
mar 2 marzo 2021 01:29 rispondi a Buona GiornataI finanziamenti per la costruzione di una nuova strada sono denari che vanno contro il territorio. Se volete renderlo (il territorio) meglio vissuto vanno ricercate le cose che mancano. Acqua potabile, fognatura, collegamenti internet e demolizioni di case abbandonate. Queste sono le cose da fare. Sopratutto nelle demolizioni ci sarebbe molto da fare. Cesserebbero i litigi tra proprietari e si riuscirebbe a tenere meglio il territorio.
Egidio Pertoso
mar 2 marzo 2021 01:02 rispondi a Egidio PertosoI sindacati ( ma esistono ancora?) forse non si sono accorti che con la decimazione della popolazione per pandemia, gli unici a percorrere questa strada saranno solo i carri funebri!
Enzo
mar 2 marzo 2021 08:16 rispondi a Enzo..-“ i sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia di Taranto che temono la perdita dei finanziamenti per la «Regionale 8»”.. È proprio questo il problema!! ...TEMONO LA PERDITA DEI FINANZIAMENTI.. cioè NON possono INTASCARE LA PARTICELLA, dello scellerato progetto,.. anche se sono a conoscenza dei gravi danni all’ambIente !! Mentre la BRADANICO SALENTINA, la grande opera INCOMPIUTA RIMANE FERMA !!
Sindaco Prima
mar 2 marzo 2021 01:33 rispondi a Sindaco PrimaCaro Enzo il prossimo Sindaco sarà Lei.
Enzo
mar 2 marzo 2021 08:03 rispondi a Enzo??,grazie,grazie ! Sicuramente li metterei TUTTI in riga ?????? dal ??(primo) all’ultimo , a costo di vigilare ?? anche di notte!!