Domenica, 6 Luglio 2025

Cronaca

Promosso da L’Albero Fiorito” e dall’amministrazione comunale

Un monumento in ricordo dei giovani defunti e bambini mai nati

Cimitero il manifesto Cimitero il manifesto | © La Voce Di Manduria

“Tu sei morto, forse muoio anch'io”, terminava nel suo libro Oriana Fallaci per quel bambino mai nato, ed è proprio in ricordo di questi e dei giovani defunti che l’associazione culturale e religiosa manduriana Famiglie Francescane “L’Albero Fiorito” e l’amministrazione comunale di Manduria hanno deciso di dedicare loro un monumento. L’inaugurazione si terrà giovedì 24 febbraio al cimitero di Manduria alle ore 10 con la presenza delle autorità civili e religiose e l’invito a tutte le famiglie. Sarà un posto di commiato per pregare i piccoli angeli, un simbolo che permetterà a chi ha subito queste atroci perdite di ricordare in condivisione spirituale. 

L’Albero Fiorito vuole, quindi, portare alla luce questa problematica offrendo alle famiglie manduriane vittime di queste tragedie e di simile natura, uno specifico luogo sacro di pace e cordoglio. L’associazione umanitaria della Chiesa di San Francesco è in prima linea sin dal 1990, con l’organizzazione di eventi solidali, ma anche di tutela del patrimonio locale.

Sono 904.400 i neonati che ogni anno sopravvivono solo pochi giorni a causa di complicanze alla nascita, e più di un milione quelli che muoiono durante il parto. I dati, pubblicati nel bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresentano le inedite stime globali delle morti premature. È l’asfissia perinatale, la causa più diffusa, quindi, la mancanza di ossigeno prima che il bambino nasca, durante la gravidanza o il parto stesso con un tasso totale del 27%. Una statistica preoccupante rispetto un tema spesso lasciato in sordina. La soluzione per salvare questi bambini esiste e fa perno sulla rianimazione dei neonati e l’assistenza qualificata infantile, servizi che richiedono strumentazione adeguata e operatori capaci. Sono i paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia meridionale a soffrire, in particolare, di queste mancanze: sono meno del 5% le risorse sufficienti per garantire in questi paesi un parto sicuro alle donne.

Marzia Baldari

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