
Un anno fa come oggi moriva a San Giovanni Rotondo, dove era ricoverano, l’allora sindaco di Avetrana, Antonio Minò. Ad ucciderlo dopo cinque mesi di sofferenze è stato il Covid che aveva contratto nel suo comune dove non si era mai risparmiato per gli altri. Era infermiere e non si era mai rifiutato di aiutare chi ne aveva bisogno. Negli ultimi mesi lo aveva sostituito il vicesindaco Alessandro Scarciglia, che così, il 17 settembre del 2021, lo salutava su Facebook: "Oggi la tua comunità perde una grande persona".
Aveva 62 anni ed era ricoverato da un mese all’ospedale ‘Casa sollievo della sofferenza’ di San Giovanni Rotondo dopo i mesi precedenti passati nel reparto di rianimazione del ‘Giannuzzi’ di Manduria, l’ospedale dove aveva lavorato, in quel pronto soccorso, sino alla sua elezione a sindaco.
Minò era stato eletto primo cittadino nel 2016. “Nella tua vita hai combattuto tanto, vincendo diverse battaglie”, ricordava ancora Scarciglia su Facebook. “Non ce l’hai fatta a superare le conseguenze di questo maledetto Covid e oggi la comunità avetranese, la tua comunità, perde una grande persona”. Minò ha lasciato la moglie e due figli, oltre alla sua città per la quale si sarebbe ricandidato per il rinnovo della carica da sindaco dopo la scadenza naturale del mandato che era prevista per il 3 ottobre.
La direzione e i collaboratori della Voce di Manduria lo ricordano con affetto.
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4 commenti
Grazia Paeserin
lun 19 settembre 2022 04:37 rispondi a Grazia PaeserinUno dei migliori sindaci che Avetrana abbia mai avuto. Impegnato nel sociale e nell'assistenza fino al pieno della pandemia.
Piero
sab 17 settembre 2022 02:46 rispondi a PieroIn vita è stato oggetto di critiche feroci da parte di numerosi detrattori, i quali oggi fanno bene a rimanere nel loro silenzio perché Antonio era una grande persona
Franco mino'
dom 18 settembre 2022 10:57 rispondi a Franco mino'chi fa giocoforza è oggetto di critiche, chi non fa rimarra nell'oblio
Franco mino'
sab 17 settembre 2022 11:20 rispondi a Franco mino'Persona generosa ed acuta nel trovare le soluzione opportune ai casi che gli venivano rappresentati nei limiti delle sue prerogative del mandato