
Avrà atteso invano il suo compagno o la sua compagna di vita oppure i suoi padroni e poi si è lasciato morire. Sarebbe finita così la tristissima vita di un pappagallino del genere “Agapomis” che in greco significa “uccelli che si amano”, conosciuti anche come pappagalli inseparabili.
Due giorni fa il pappagallino era stato trovato da una turista che soggiorna a San Pietro in Bevagna che lo aveva recuperato e portato in casa facendogli una foto che ha pubblicato su Facebook nella speranza di farlo ritrovare da chi lo aveva perduto. Dopo averlo accudito e ristorato, purtroppo, il piccolo pennuto dopo un giorno si è improvvisamente e inspiegabilmente spento. O forse è morto proprio perché non ha sopportato il distacco delle persone o del suo simile con cui viveva. Non per niente il loro nome di “inseparabili” e “uccelli che si amano”.
Questo genere di pennuti hanno una personalità frizzante e piume coloratissime e sono particolarmente devoti al loro padrone con il quale amano molto giocare. Curandoli in maniera corretta possono raggiungere, e addirittura superare, i 12-15 anni di età, mentre questo trovato a San Pietro era ancora piccolo. Una convinzione piuttosto diffusa sostiene che gli inseparabili debbano essere allevati in coppia altrimenti soffrono fino a lasciarsi morire di solitudine. In realtà molti allevatori sostengono che si possa tranquillamente allevare "un solo inseparabile" purché il padrone assuma il ruolo, per il pappagallino, di "compagno di vita".
Noi non conosciamo la storia dell'inseparabile trovato ieri in San Pietro in Bevagna, sappiamo soltanto che la signora aveva da subito pubblicato su fb la notizia del ritrovamento affinché il proprietario potesse contattarla per recuperarlo. Nel frattempo lo aveva accudito, nutrito e messo al sicuro. A a è servito il tentativo di riportarlo a casa. Nessun proprietario lo ha reclamato ed il pappagallino si é lasciato morire forse davvero di solitudine, tristezza e malinconia.
Ines Tripaldi
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1 commento
sergio di sipio
ven 24 luglio 2020 07:30 rispondi a sergio di sipioCara Ines Tripaldi mi sono commosso alla lettura del suo articolo. Accade la stessa cosa quando dopo il bagno in mare verso le 20,15 insomma alla fine della giornata mii godo il volteggio degli uccelli. Il sole scompare alla vista ed un altro giorno è trascorso.