"Non c'è ora e non c'è mai stata alcuna crisi". Così il dottor Giuseppe Tommasino, amministratore dimissionario della U.G. Manduria Sport, si confessa a cuore aperto all’indomani del suo congedo consegnato nelle mani del sindaco Gregorio Pecoraro.
Dottor Tommasino, ci dica come è iniziata questa sua avvenura?
«Giusto un anno fa mi accingevo ad iniziare un'avventura in un universo, fino ad allora, a me misconosciuto. Mai prima avevo coltivato particolare interesse per lo sport più popolare a livello universale. L'input determinante provenne dal risvolto sociale dell'iniziativa. Mi fu detto che per Manduria, ed i manduriani, la squadra di calcio rappresentava un'iconica istituzione. Una delle poche opportunità di riscatto, anche sociale, per una realtà angustiata da ataviche problematiche».
E lei generosamente ha accettato l’incarico confermando, posto che ve ne fosse la necessità, le, unanimemente riconosciute, qualità morali e filantropiche. Poi come è andata?
«E sono assolutamente felice d'averlo fatto. Si è trattato di un’esperienza pregna di difficoltà ma che mi ha riservato soddisfazioni in misura, decisamente, maggiore. Questo grazie anche al gruppo di amici con i quali abbiamo compiuto questo esaltante percorso non solo sportivo».
Si pensava si dovesse proseguire nello stesso solco anche nel futuro.
«Ed era anche la nostra intenzione. Ci eravamo già messi all'opera per reperire ulteriori risorse economiche finalizzate a dare continuità al progetto e ad affrontare un altro campionato, magari con meno incognite e piu certezze. Poi si è materializzata una seconda opzione. La possibilità di coltivare ambizioni, dichiarate, di vertice. Ecco noi possiamo garantire una continuità agonistica nel massimo torneo regionale, sicuramente non di lottare per il salto di categoria. È questione di onestà intellettuale. Con senso di responsabilità, lo stesso con il quale avevo accettato la presidenza, ho rimesso il titolo nelle mani del sindaco, al quale ora spetta il compito di optare per la soluzione che riterrà più idonea per il futuro del calcio biancoverde».
Qualunque sarà la decisione che assumerà il primo cittadino l'auspicio è che la sua esperienza nel cosmo calcio abbia un seguito. Se lo augurano i tifosi ma anche lo spogliatoio, e in generale tutti coloro che, da subito anno apprezzato la sua genuinità, oltre che la sua passione e dedizione alla causa.
«Non escludo che qualora mi venisse chiesto, e in presenza di un progetto concreto e condiviso, possa accettare di continuare a dare il mio personale contributo. In che ruolo? Si vedrà, l'importante è il bene comune».
Maurizio Pasculli
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