Manduria: la città del digiuno dell’Immacolata. Le telecamere della trasmissione “Bel tempo si spera” in onda dalle 7:30 alle 9:55 sulla rete nazionale cattolica TV2000, visibile sul digitale terrestre canale 28 e sul satellite al canale 140 SKY, ha realizzato un interessante servizio sull’origine rigorosamente made in Manduria del digiuno dell’Immacolata. Ai microfoni dell’inviata Francesca Cugliandro della tv di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Baldari, priore della confraternita dell’Immacolata ha raccontato come ha avuto origine questa pratica religiosa e come si è diffusa in tutta la comunità cristiana nel mondo.
Tra lo scorrere delle immagini delle preziose tele esposte nella chiesa barocca, Baldari ha narrato degli abitanti di Manduria (al tempo chiamata Casalnuovo) i quali nella seconda metà XVII secolo per trovare protezione dalla Vergine Maria, terrorizzati dai ripetuti temporali e dai violenti fulmini causa della morte tra la popolazione al bestiame e notevoli altri danni, su consiglio di una mistica napoletana, suor Maria Villani, iniziarono il digiuno a pane e acqua. Pratica devozionale che si rivelò efficace e si diffuse presto in tutta Terra d’Otranto sino a raggiungere il Vaticano ed essere consacrato mediante bolla da Papa Clemente X il 10 luglio 1676 estendendosi in seguito in tutto il mondo. Direttamente dalla sagrestia della chiesa, invece,Michelino Fistetto, ex priore della congrega e socio della Società di Storia Patria della Puglia, esperto conoscitore del Digiuno dell’Immacolata, ha invece mostrato il prezioso Libro Magno del digiuno all’interno del quale sono elencati tutti i nomi dei digiunanti suddivisi in due sezioni : uno per i fedeli manduriani e uno per i forestieri. Manduria quindi ancora prima di farsi conoscere in tutto il mondo per il suo vino lo ha già fatto per l’acqua e il pane del digiuno.
Katja Zaccheo
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