Stato di fibrillazione persistente per il Manduria. La tanto agognata transizione societaria si fa, oltremodo, attendere. Ieri ennesimo summit fra le parti che ha prodotto un'ulteriore fumata nera. Le aspirazioni di Giuseppe Vinci, l'imprenditore savese che ha reso pubblica la sua manifestazione d'interesse per il club messapico, si sono affievolite al cospetto delle mancate dimissioni di una parte del preesistente organigramma. A tal proposito, nell'intento di tacitare verità infondate, se non illazioni, registriamo l'intervento del prof. Giuseppe Pastorelli, unitamente al presidente Giuseppe Tommasino anch'egli dimissionario, fra i principali artefici della brillante scorsa stagione.
"Io non ho più nulla a che vedere con l'U.G. Manduria Sport -precisa Pastorelli-. È da diversi giorni che ho annunciato la mia decisione di chiudere questa esperienza e di continuare a far calcio con il mio Sporting. Eppure il mio nome continua ad essere accostato a quello del sodalizio biancoverde. Ma ciò che è più grave mi si attribuiscono responsabilità (n.d.r. quella di ostacolare il passaggio di consegne) che non ho".
Stando alle indiscrezioni, trapelate dall'ultimo vertice, gli irriducibili della passata gestione avrebbero chiesto un incontro col sindaco, Gregorio Pecoraro, per affrontare la questione. Noi la buttiamo lì, e se si trovasse un accordo di collaborazione? Nel calcio il vecchio, ma sempre attuale, adagio secondo il quale la forza la fa l'unione, risulta spesso vincente. Di certo è d'uopo far chiarezza. Lo meritano gli appassionati tifosi, in trepida attesa, e la città.
In queste ore sono giunte anche le dimissioni dell'oramai ex direttore generale Giuseppe Comes. Dovrebbero mancare solo quelle di uno degli altri dirigenti. Quindi Vinci, ora, può rilevare la società.
Maurizio Pasculli
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