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Riordino dei treni, Taranto penalizzata

Riordino dei treni, Taranto penalizzata Riordino dei treni, Taranto penalizzata | © n.c.

ROMA — E' Taranto che ancora una volta ci perde nella riorganizzazione del servizio ferroviario, anche in vista del nuovo orario che scatterà il 12 dicembre. Era stata fissata per il 15 scorso una manifestazione di sindaci della provincia jonica per chiedere al ministro Altero Matteoli di ripristinare tutti i collegamenti tra il capoluogo, Milano e Roma, ma nel frattempo il governo Berlusconi si è dimesso e ora della questione si occuperà Corrado Passera che assomma nelle proprie mani la delega per le Infrastrutture e quella per lo Sviluppo economico. Intanto, per affrontare tutta la partita dei collegamenti ferroviari da e per la Puglia, l'assessore regionale Guglielmo Minervini ha compiuto un primo passo, ragionando con il direttore del dipartimento per i treni di lunga percorrenza della società Trenitalia, ricevendo alcune assicurazioni. Ieri, infatti, il dottor Battisti ha garantito alcuni miglioramenti nel servizio lungo la tratta adriatica, confermando però le preoccupazioni relative alla situazione jonica. Complessivamente, ha affermato l'assessore «non siamo ancora soddisfatti, il quadro orario di collegamenti ferroviari a lunga percorrenza per la Puglia è migliorato rispetto alle prime ipotesi circolate nei giorni scorsi, ma ci sono ancora delle zone d'ombra che, solo il confronto con il ministero, potrà dirimere». Insomma, prudenza, è la sintesi del colloquio con i vertici di Trenitalia. Anche perché, se si guarda alla situazione complessiva, cioè anche ai collegamenti regionali, le previsioni sono infauste e non a caso tutti gli assessori italiani ai Trasporti, dopo un incontro, ieri hanno scritto una lettera al ministro per sollecitare una riunione urgente.
Le variazioni
In sostanza Trenitalia, per le lunghe percorrenze di sua totale competenza, servite dai treni diurni Frecciargento (Frecciarossa non arriva in Puglia, come è noto), ha annunciato alcuni miglioramenti lungo la direttrice nord-sud. Vale a dire che i collegamenti tra Lecce, Milano e Venezia aumenteranno: da due corse si passerà a quattro (sia all'andata sia al ritorno); aumenteranno le corse, sia all'andata che al ritorno, tra Bari, Milano e Venezia (si passa da 6 a 7), mentre si ridurranno i collegamenti tra Taranto e il nord Italia. Aumenterà, lungo questa direttrice, la qualità del servizio, in cambio di un previsto accrescimento del prezzo del biglietto: per le corse di treni Espresso e Intercity saranno utilizzate carrozze chiamate Frecciabianca, cioè vetture rimodernate, dotate di comfort e servizi pari a quelli offerte dai Frecciarossa. Ne acquisterà, anche se di poco, la velocità: si risparmieranno 22 minuti di viaggio, invece di 8 ore ce ne vorranno 7 e 38 minuti per collegare Bari a Milano. Per le corse notturne il quadro risulta sostanzialmente inalterato nei collegamenti tra il Salento e il nord, mentre Taranto non sarà più servita dal treno che arrivava da Reggio Calabria, diretto a Milano (e viceversa).
La filosofia
Verso Roma continueranno a correre le Frecciargento diurne in partenza da Lecce (e viceversa), mentre è stata soppressa la corsa tra Taranto e Roma, via Battipaglia (e viceversa). Così come è stata soppressa la corsa notturna tra il capoluogo jonico e la Capitale (e viceversa). Il collegamento notturno tra Lecce e Roma, servito dai treni 788 e 789, rimarrà attivo solo nel weekend. Trenitalia, infine, ricorda che la soppressione, avvenuta il 3 ottobre, del treno Bari-Roma-Bari, è stata confermata perché questa è la Frecciargento meno utilizzata in Italia. Di fronte a questa situazione l'assessore ha chiesto a Trenitalia di ripristinare i collegamenti che interessano Taranto, ricevendo l'assicurazione che il problema sarà sottoposto al confronto con il governo, che dovrà dare una risposta anche ai tagli decisi dal governo Berlusconi che interessano il trasporto pubblico locale: si tratta complessivamente di 1 miliardo e 700 milioni, 60 milioni per la Puglia.
Rosanna Lampugnani sul Corriere del Mezzogiorno
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1 commento

  • Marcello Settanni
    gio 24 novembre 2011 04:49 rispondi a Marcello Settanni

    A questo punto il quadro completo, in negativo naturalmente, il ns territorio ormaio fuori dall'Italia, niente treni, niente aerei, e naturalmente niente strade. Come era nei progetti di trenitalia e della regione l'unica opportunit il bus, uno schifo unico visto che per andare a Milano e Torino nonch nella capitale si possono utilizzare i bellissimi bus privati a partecipazione trnitalia ecc e viaggiare scomodamente in quei posti a sedere angusti sopratutto dal punto di vista della circolazione...sanguigna, grazie alla politica bari e lecce centrica, il raddoppio della bari Taranto servir solo ai treni ILVA, Minervini riuscito solo a strappare a trenitalia la fermata al suo paese, Molfetta, del freccia bianca per Roma.

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