
«I danni della peronospora sono ancora da stimare, ma fin d’ora si può ipotizzare che nelle zone colpite la perdita del raccolto sia totale». L’allarme per i viticultori arriva dalla Cia Due Mari e a lanciarlo è presidente Pietro De Padova che con la sua organizzazione sta raccogliendo le drammatiche notizie che arrivano anche dai campi dove si coltiva il vitigno del Primitivo di Manduria.
Dove «si coltivava», viene da dire guardando le immagini di un vigneto completamente distrutto che viene da Manduria. Grappoli bruciati sul nascere e foglie di colore marrone.
«In termini di venti giorni le condizioni climatiche hanno dato un colpo mortale alla vendemmia di quest'anno» scrive una operatrice del settore autrice delle drammatiche foto di un vigneto colpito dalla malattia che distrugge le piante. Che aggiunge, con sconforto. «Già a fine aprile si poteva intuire come sarebbe potuta essere, ma mai avrei potuto immaginare questo scenario»
La manduriana Giusi Buccolieri che è la protagonista della testimonianza e delle foto, descrive così lo stato delle cose nel vigneto dove lavora. «I colori dei vigneti sembrano quelli dopo la vendemmia, di colore arancio, ma questa volta non danno malinconia come in autunno, ma un misto di rabbia e delusione di tanti uomini e donne che speravano in un raccolto che avrebbe gratificato gli sforzi».
Le zone colpite da quello che negli ambiente viene ormai definito «killer» sono quelle intorno a Manduria, Erchie Avetrana, parlando del Primitivo, ma anche altrove come testimonia la Cia Puglia. «Il fenomeno, che ha colpito a macchia di leopardo gran parte della Puglia, è stato particolarmente distruttivo nella zona orientale della provincia di Taranto», fa sapere il presidente De Padova». La persistenza delle piogge – spiega l’esperto - ha tolto la possibilità ai viticoltori di intervenire con i trattamenti che sarebbero stati necessari per salvare almeno in parte i vigneti».
Segue lo sfogo dell’addetta ai lavori: «Un anno la grandine, un altro la Xylella, se c'è esubero non ti pagano il prodotto, quest'anno scirocchi e temperatura che tardano ad alzarsi con annessi temporali. Cosa abbiamo fatto di male per meritare tanto?», conclude la donna.
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11 commenti
Michele Chimienti
sab 1 luglio 2023 06:14 rispondi a Michele ChimientiL'assessore baldari è stato avvisato di questa catastrofe. Quali provvedimenti si accinge a prendere la giunta Pecoraro. Si dovrebbe riunire un consiglio straordinario per discutere di questa apocalisse nei vigneti Manduria .
Fabio Bosco
dom 11 giugno 2023 02:48 rispondi a Fabio BoscoIl diavolo non é così poi brutto come lo si dipinge... diceva qualcuno... Qua in Friuli con 200 mm di pioggia zero peronospora, qua da noi é consuetudine proteggersi da essa. E poi la regola dei tre dieci dovrebbe essere nota agli agricoltori... É inutile piangersi addosso, avete cappellato i trattamenti
Umberto Di castri,eroe Agricolo!
sab 10 giugno 2023 04:31 rispondi a Umberto Di castri,eroe Agricolo!Non vi e' politico che si interessi del settore agro-alimentare! Grazie al nostro governatore che ha distrutto il nostro patrimonio olivicola, governatore che ha avuto il coraggio e la faccia tosta tosta di affermare che la vera olivicoltura nasce da bari in su'! Ha perfettamente ragione Salvatore quando afferma che i prodotti sistemici arricchiscono solo le aziende produttrici ma che non hanno alcun rilievo nel trattamento delle fitopatolgie! Infine, ricordiamo due cose: La prima sarà quella di votare un candidato del nostro bistrattato Salento, La seconda e' quella di capire che solo consorziandosi aumenterà il nostro potere contrattuale nei confronti dei vinificatori che a tutt'oggi devono ancora pagarci l'uva venduta negli anni scorsi! Sono a disposizione per incontrarci per unire le nostre forze per intervenire pesantemente nei confronti della nostra regione che maltratta la nostra
Antonio
ven 9 giugno 2023 01:50 rispondi a AntonioVotare Emiliano è stato il male più grande...cara Giusy... Un governatore che ama gli stabilimenti balneari e che dell'agricoltura se ne fotte... Sopratutto quella a sud di Bari..
Paola Pignataro
ven 9 giugno 2023 12:53 rispondi a Paola PignataroPensiamo agli irroratori a spalla ma ai droni non ci pensa nessuno In Francia li stanno già utilizzando con risparmio di fitofarmaci e possibilità di entrare in vigna anche subito dopo la pioggia
Anam SenzaNome
gio 8 giugno 2023 10:58 rispondi a Anam SenzaNomeTanto stanno mandando tutto in malora. A breve ci sarà una crisi se le cantine non pagano. Io già sto pensando di lasciar stare il vigneto e pensare ad altro. Nessun giovane si avvicinerà all agricoltura se queste sono le condizioni. Non esiste da nessuna parte che ti pagano il prodotto dopo 2 anni, a rate di piccoli acconti. Ma quest anno neanche gli acconti. Intanto i prodotti costano, gli operai costano e li devi inquadrare con contratto. Però loro prendono lo stipendio ogni mese. Questo a me non sta bene. Come faccio a mettere operai? Come faccio a comprare i fitofarmaci? Come faccio a vendemmiare? Chi mi paga le bollette? E il mutuo? Alla famiglia non ci pensi? Alle bimbe piccole che gli dico? Che non posso comprargli un canottino per l estate perché la cantina non paga? Va bene come alibi? Posso dire lo stesso all Enel e alla Banca? Chiedo per un amico LMU
Angelo Zaccaria
ven 9 giugno 2023 05:41 rispondi a Angelo ZaccariaCi si doveva fermare già l'anno scorso e nn si è fatto mi domando il perché adesso ci ferma il tempo per un'annata così e tutto procede bene
Angela
ven 9 giugno 2023 10:03 rispondi a AngelaSig senza nome Abitudine che è stato dato dai nostri eredi ( purtroppo analfabeti) che facevano solo Vino e Olio e poi pensavano di andare al mare x 4 mesi.Manduria è pieno di banche (un motivo ci sarà), IL LUPO SI MANGIA LA PECORA
giorgio sardelli
gio 8 giugno 2023 02:33 rispondi a giorgio sardellisicuramente come dice il presidente de padova il tempo non ha dato tregua e aggiungo che siamo vittime del progresso oggi tutti lavori con attrezzi tecnologici e motorizzati ma la natura sa come si fa, non ricordo mai una simile attacco di malattia della vite forse perchè una volta si usava solo solfato di rame e calce con irroratori a spalla e il contadino non si affangava nella terra bagnata salvando tanto prodotto oggi fra prodotti pagliativi e irroratori motorizzati che affangano nella terra bagnata il risultato e quello che secca tutto con riscontri anche sulla prossima campagna dove si dovra badare più alla pianta salmenti ecc e non tanto al frutto allora aspettiamo che esce il sole
Salvatore Talo'
ven 9 giugno 2023 11:38 rispondi a Salvatore Talo'Sante parole la verità è che nessuno piu vuole prendersi il fastidio di fare la poltiglia bordolese (solfato di rame e calce) comprano i prodotti sistemici belli e pronti e questi sono i risultati io ho sempre trattato con solfato di rame e calce e anche quest anno a differerenza dei miei conpaesani nel mio vigneto non e stata intaccata nemmeno una foglia dalla porenospera.
Gino
gio 8 giugno 2023 11:15 rispondi a GinoDopo il dolce viene l'amaro, altrimenti il colesterolo???