
Scoppia la protesta tra i bagnanti delle marine tra San Pietro in Bevagna e Torre Borraco, marine di Manduria, dove la presenza massiccia di posidonia spiaggiata sta creando non pochi disagi. I villeggianti (che ci inviano le foto che pubblichiamo) lamentano non solo l’impraticabilità di alcuni tratti di spiaggia, ma anche il cattivo odore e l’aumento di insetti che si concentrano tra i cumuli dell’alga in putrefazione.
Le richieste di un intervento urgente da parte del Comune si moltiplicano. Il trattamento della posidonia deve seguire precise linee guida ambientali. Infatti, la posidonia spiaggiata non può in alcun caso essere classificata come rifiuto, principio che rappresenta un punto fermo e un vanto per l’ente comunale in tema di sostenibilità.
Proprio da questo presupposto nascono le strategie adottate finora, che prevedono lo spostamento dell’alga alla base delle dune, l’interramento sulla battigia o l’accumulo temporaneo in aree limitrofe, come quella presso la foce dello Scolmatore. Soluzioni che mirano a conciliare la fruibilità del litorale con la tutela dell’ecosistema costiero.
Tuttavia, con l’inizio della stagione estiva e l’aumento delle presenze, i cittadini chiedono risposte più rapide e concrete per garantire decoro e vivibilità alle spiagge, nel rispetto dell’ambiente ma anche del turismo locale.
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