
La Procura generale della Corte d’appello di Taranto ha chiesto la condanna per il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro e per tutti gli ex componenti dell’Ordine provinciale dei dottori commercialisti che in primo grado erano stati assolti dall’accusa di mobbing ed altri reati. Nell’udienza di ieri, oltre alla pubblica accusa ha discusso anche la difesa della parte civile affidata all’avvocato Massimo Saracino.
Il sindaco di Manduria che all’epoca dei fatti ricopriva la carica di segretario dell’Ordine, a novembre del 2021 era stato assolto «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di mobbing e violenza psicologica nei confronti di una dipendente dell’organismo di governo dei commercialisti. Il pubblico ministero che si è opposto a quella assoluzione, per cui ora si procede in appello, chiedeva per Pecoraro la condanna ad un anno e 8 mesi di reclusione. Richiesta confermata dalla Procura generale.
L’udienza di ieri è stata rinviata all’8 febbraio quando a parlare toccherà alle difese degli imputati rappresentate dagli avvocati Raffaele Errico, Gaetano Vitale e Annalisa Marinelli.
L’accusa
Per circa tre anni e mezzo, fra il 2013 e il 2016, secondo la pm Rosalba Lopalco che aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati, una dipendente amministrativa di 45 anni avrebbe subìto "atti di violenza psicologica" che le avrebbero causato un disturbo ansioso-depressivo. Una strategia «condivisa - secondo l’accusa -, con umiliazioni pubbliche, scimmiottamenti alle spalle, procedimenti disciplinari e persino un demansionamento». Al manduriano Pecoraro viene attribuito di aver portato avanti, su istigazione del presidente Latorre, una tale situazione di «demansionamento e inattività privando la donna, si legge testualmente nel capo di imputazione, «di qualsivoglia rapporto con l’esterno (diversamente dai compiti del mansionario) affidando i suoi lavori ad altre impiegate». Sempre secondo l’accusa, alla donna sarebbero stati affidati solo «compiti svilenti», attività «meramente materiali come le fotocopie e la sistemazione dei documenti della Tesoreria». L'inchiesta nasce dalla denuncia della presunta vittima assistita dall'avvocato Saracino.
Per il primo grado (si è proceduto con il rito abbreviato, quindi davanti al gup), tutti i componenti dell’allora Ordine dei commercialisti sono innocenti, ad eccezione dell’ex presidente Cosimo Damiano Latorre condannato ad un anno e un mese di reclusione. Pena anche questa confermata ieri nella richiesta della procura generale che ha invocato per tutti la condanna.
Nazareno Dinoi
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9 commenti
Giuse Dinoi
ven 24 marzo 2023 04:43 rispondi a Giuse DinoiMah! Ancora esistono questi soggetti che penalizzano le persone sul posto di lavoro, se fossimo stati ai tempi del servizio militare di leva lo chiamavamo nonnismo adesso si chiama mobbing ed è un reato punito dalla legge e se il signor sindaco ha sbagliato e giusto che sconti la pena.
Anna
sab 28 gennaio 2023 01:07 rispondi a AnnaChied x un amico. ,,Ci sarà un altro angelo in tribunale?
Antonio Gennari
ven 27 gennaio 2023 01:38 rispondi a Antonio GennariLa chiesa protegge i deboli
Nessuno
gio 26 gennaio 2023 03:08 rispondi a NessunoAlmeno così non può continuare ad esercitare la carica di sindaco
Realtà
gio 26 gennaio 2023 02:05 rispondi a RealtàNon condivido uesta amministrazione e non conosco pecoraro, ma sapete solo condannare la gente in anticipo. Siete propri bravi ed intelligenti. Quanto intelletto
Anna
sab 28 gennaio 2023 05:38 rispondi a AnnaRealtà, ,cerca prima di conoscere
Lorenzo
gio 26 gennaio 2023 01:22 rispondi a LorenzoÈ risaputo che andare ad Oria è meno strada che andare verso San Pietro in Bevagna 😜 Le chiese sono più.. Curate A mio avviso Gregory Pac, verrà assolto Opinioni chilometriche
Ale
gio 26 gennaio 2023 12:01 rispondi a AleChe brutta storia , strano che in primo grado viene assolto nonostante il PM aveva chiesto la condanna e adesso anche in appello il PM. A chiesto la condanna e adesso aspettiamo il verdetto certo il Mobbing e sempre dietro l'angolo
Angela
gio 26 gennaio 2023 08:43 rispondi a AngelaArrivano i nodi al pettine