Giovedì, 2 Maggio 2024

Cronaca

I quesiti a cui dovrà rispondere il medico legale barese, così come richiesto dagli inquirenti che le hanno affidato...

Omicidio, tortura o altro? Per cosa è morto Antonio Stano? Lunedì la risposta dall’autopsia

Il funerale di Antonio Stano Il funerale di Antonio Stano | © La Voce di Manduria

Lunedì prossimo, 24 giugno, il medico legale Liliana Innamorato, incaricata dalla Procura della Repubblica di Taranto di eseguire l’autopsia sul corpo di Antonio Cosimo Stano, depositerà l’esito dell’esame con le indicazioni sulle cause del decesso. Ieri pomeriggio la professionista che aveva chiesto un supplemento d’indagine, ha riesaminato alcuni reperti autoptici prelevati nel corso dell’autopsia ed altri che erano stati asportati dai chirurgi dell’ospedale Giannuzzi di Manduria nel corso di uno dei tre interventi a cui il disabile è sottoposto prima di morire. L’approfondimento autoptico concluso ieri nei laboratori dell’istituto di anatomia patologica del Policlinico di Bari con la presenza dei due consulenti degli indagati, i medici legali Massimo Brunetti e Leonardo Vitale, ha permesso alla professionista di approfondire aspetti riguardanti le patologie croniche di cui soffriva Stano.

I quesiti a cui dovrà rispondere il medico legale barese, così come richiesto dagli inquirenti che le hanno affidato l’incarico (per i due maggiorenni indagati il pubblico ministero Remo Epifani e per i sedici minorenni il procuratore capo della Repubblica per minori, Pina Montanaro), riguardano «l’esistenza di affezioni patologiche e se le stesse possano essere state causate, concausate o aggravate da fatti traumatici, anche di natura psichica» della morte del pensionato. In altre parole la dottoressa Innamorato dovrà dire se il decesso di Stano può essere stato causato direttamente o indirettamente dalle violenze ricevute dal branco. In tal caso l’imputazione passerebbe da tortura e omicidio preterintenzionale.

Diversamente il medico legale della procura potrebbe uscire fuori dal cilindro un’altra causa di morte per ora non presa in considerazione. L’esame eseguito ieri a Bari serviva proprio a qusto.

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1 commento

  • C.F.
    ven 21 giugno 2019 06:17 rispondi a C.F.

    Un medico non tira fuori un bel niente dal cilindro, ma attesta in scienza e coscienza. Il cilindro magico, e ben profondo, lo usano piuttosto gli azzeccagarbugli, strenui difensori del delitto, sotto le vesti stracciate per difendere (a loro dire) il diritto.

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