Salvo rinvii, è prevista per oggi la conclusione del processo di primo grado sull’omicidio di Natale Naser Bahtijari, il 21enne leccese di etnia rom ferito a morte a Manduria nella notte tra il 22 e il 23 febbraio del 2023 e lasciato morire nel terrapieno di un cavalcavia della Bradanico Salentina. La Corte d’assise del tribunale di Taranto dovrebbe pronunciare oggi la sentenza per i tre imputati di quel delitto, il 22enne Vincenzo Antonio D’Amicis con i 24enni suoi amici, Simone Dinoi e Domenico D'Oria Palma, tutti manduriani.
D’Amicis rischia il carcere a vita, così come richiesto dal pubblico ministero Milto Stefano De Nozza; 28 e 26 anni a testa gli altri due. «Quando andrete a determinare le pene non dovete giudicare solo l’omicidio, ma anche come è nato e cosa è stato fatto alla vittima», ha detto De Nozza rivolto alla Corte d’assise descrivendo le oltre cinquanta pugnalate inferte sul corpo del leccese e ripercorrendo i venti minuti di agonia.
Nel processo è imputato anche Vincenzo Stranieri, detto “stellina”, che con il nipote D’Amicis quella notte si sarebbe impossessato della macchina con cui la vittima era arrivato a Manduria con la compagnia di due ragazze leccesi. Per “stellina” il pm De Nozza ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione. Il collegio difensivo degli imputati è affidato agli avvocati Armando Pasanisi, Franz Pesare, Lorenzo Bullo, Michele Iaia e Massimo Chiusolo.
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