
Ci sarebbe il credito di una fornitura di cocaina dietro l’omicidio del ragazzo di etnia rom, Natale Naser Bahtijari, il cui corpo è stato trovato sotto un cavalcavia della Bradanico-Salentina in territorio di Manduria. A commettere il delitto in concorso tra loro, secondo la procura distrettuale antimafia di Lecce che ha disposto il fermo, sarebbero stati i tre giovani manduriani Vincenzo Antonio D’Amicis, di 19 anni, Simone Dinoi di 22 e Palma Domenico D’Oria di 22, tutti incensurato e con piccoli precedenti per droga.
I tre sono accusati di omicidio volontario, tentata soppressione di cadavere con metodo mafioso. Secondo la ricostruzione fatta dal pubblico ministero Milto Stefano De Nozza, i tre giovani al culmine di una lite avrebbero aggredito e ferito Natale all’interno di un bar del centro storico di Manduria e dopo lo hanno caricato nella macchina di uno dei tre indagati portandolo in un luogo alla periferia della città dove avrebbero continuato a percuoterlo violentemente e a ferirlo con una lama. Dopo aver gettato il corpo dalla scarpata del cavalcavia, sarebbero tornati con della benzina con l’intento di bruciare il corpo non riuscendo nell’intento perché non sono riusciti a trovarlo al buio. La vittima nel rotolare dalla scarpata era rimasta impigliata e nascosta dietro ad un grosso cespuglio che lo nascondeva alla vista.
Le indagini non sembrano essere concluse. Da chiarie ancora quanto accaduto all’interno del bar “Bunker” di Manduria dove qualcuno avrebbe lavato con la varechina le tracce di sangue del ventunenne leccese ferito dai suoi tre aggressori.
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2 commenti
Marioo
mer 1 marzo 14:59 rispondi a MariooR. I. P. Caro amico miooooo
Marioo
mer 1 marzo 14:59 rispondi a MariooR. I. P. Caro amico miooooo