
Sono nove al momento i contagiati del focolaio di Castellaneta dove il virus si è annidato all’interno dell’ospedale San Pio. Dei 131 tamponi eseguiti tra ieri e l’altro ieri su altrettanti dipendenti e pazienti ricoverati, la positività si è avuta su un solo soggetto adulto. Il dato, questa volta ufficiale, lo ha diffuso ieri sera la direzione generale della Asl con un comunicato firmato dal direttore generale Stefano Rossi e dal direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl, Michele Conversano, che smentisce le notizie diffuse da alcuni organi di stampa secondo cui i contagiati sarebbero stati addirittura 44. Nei test processati ieri, dopo le prime otto positività accertate (un vicedirettore sanitario, quattro primari e tre infermieri, tutti in servizio al San Pio), è stata data priorità ai soggetti sintomatici e ai minorenni, in tutto venticinque.
Per il momento, quindi, l’intero distretto sanitario di Castellaneta e tutto il management della Asl ionica possono tirare un sospiro di sollievo. Un elevato numero di contagi tra i dipendenti con il conseguente allontanamento dal servizio, avrebbe messo in ginocchio l’intera struttura.
L’allarme comunque non è cessato perché l’analisi è ancora in corso. Oggi si dovrebbero conoscere i risultati della seconda tranche di tamponi, una settantina circa, inviati ieri a Foggia.
Resta ancora aperta la questione del vettore che ha portato il virus negli ambienti ospedalieri. Una vicenda dai contorni oscuri che sinora ha meritato un’inchiesta interna e una che, secondo quanto ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dovrebbe interessare anche la Procura della Repubblica di Taranto.
Il sospettato, che rischierebbe ora il licenziamento, è il vicedirettore sanitario del San Pio, Mario Montemurro, il primo su cui si è scoperta la positività al Covid e per questo ancora ricoverato nel reparto infettivi dell’ospedale Nord di Taranto. Su di lui e la sua famiglia si sono abbattute le maledizioni di molti non solo sui social ma anche nella realtà. È affidata alla cronaca la deprecabile reazione di alcune persone che in un supermercato avrebbero insultato e offeso gli anziani suoceri dell’«untore». La sua famiglia lo difende e punta il dito sulle autorità sanitarie superiori che si sarebbero rifiutate di eseguire il test quando il medico già sospettava qualcosa su di sé. «Mio marito da tempo non si sposta dalla Puglia – ha dichiarato la moglie – ed ora rischia la vita e gli hanno scaraventato addosso responsabilità che non ha».
Il sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti, tra i primi ad accusare il dottor Montemurro, insiste. «Se è vero che non gli hanno fatto il tampone se la vedrà con i suoi colleghi, io so solo che se aveva i sintomi non se ne doveva andare in giro nell’ospedale». E conclude. «Questa almeno è la mia posizione che coincide con quella del presidente Emiliano».
Nazareno Dinoi
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