Venerdì, 3 Maggio 2024

Salento Puglia e mondo

In ragione della sua assenza, la Società ha, in via informale, avvisato il sindacato USB e ha attivato la normale procedura disciplinare

Mittal licenzia operaio che aveva partecipato allo sciopero ignorando il comando dell'azienda

ARcelorMittal ARcelorMittal | © La Voce di Manduria

ArcelorMittal Italia, con un provvedimento emesso lo scorso 5 settembre, ha deciso di licenziare un dipendente occupato presso il Reparto Parchi dell’Area Ghisa perché, pur se incluso nelle liste nominative del personale di “comandata” - ossia quei lavoratori che, nel giorno di uno sciopero, vengono “comandati” a garantire la necessaria sicurezza di personale e impianti - non si è presentato sul posto di lavoro e non ha comunicato alcuna causa di impedimento.

«Le peculiarità tecniche di uno stabilimento a ciclo continuo come quello di Taranto - fa sapere l'azienda - presuppongono, per assicurare la sicurezza di persone e impianti, il presidio costante attraverso appunto le “comandate”, un adempimento garantito da intese sindacali risalenti nel tempo».

A seguito dello sciopero di 24 ore proclamato lo scorso 9 luglio da USB nello stabilimento siderurgico di Taranto, il giorno prima, 8 luglio, ArcelorMittal Italia, in esecuzione degli accordi sulla “salvaguardia impianti”, ha provveduto a comunicare alle RSU di fabbrica le liste nominative del personale cosiddetto di “comandata” tra cui figurava anche il dipendente oggetto della contestazione.

In ragione della sua assenza, la Società ha, in via informale, avvisato il sindacato USB e ha attivato la normale procedura disciplinare, così come previsto dal CCNL di riferimento, inviando una formale lettera di contestazione. Solo allo scadere dei termini previsti ArcelorMittal Italia ha preso la decisione di licenziare il dipendente perché il suo comportamento rappresenta una violazione gravissima degli obblighi contrattuali. Tra questi, in primo luogo, quello di adottare comportamenti che, nel caso di astensioni collettive dal lavoro, devono garantire l’imprescindibile salvaguardia delle persone e degli impianti.

Immediata la contestazione del sindacato di base. L’Usb ritiene il licenziamento «un fatto puramente politico, e l’azienda in maniera molto sfacciata, qualche giorno fa, ci aveva preannunciato dicendoci testualmente che stiamo dando fastidio con le continue denunce sulla questione ambientale, che stiamo rovinando l’immagine della società ArcelorMittal»

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1 commento

  • C.F.
    sab 14 settembre 2019 11:02 rispondi a C.F.

    Nonostante il fiorire di tuttologi ed il pullulare di opiniosti ed "editorialisti", nessun organo di stampa si è premurato di spiegare bene cosa significa "Immunità penale durante il periodo della bonifica e messa in sicurezza. Senza tale immunità non si può procedere alla bonifica." Ora, se io ho bisogno dell'immunità penale per fare una bonifica, sarò privo di fantasia, ma vedo solo una spiegazione: scaricare scorie d'altoforno, di lavorazione di metalli pesanti (compresi acidi e veleni vari), dove non potrei. Esiste un'altra spiegazione? Se sì, allora i responsabili del settore rifiuti dell'azienda lo spieghino alla popolazione, possibilmente in linguaggio umano.

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