Venerdì, 14 Febbraio 2025

Politica

Le motivazioni in una lunga lettera che pubblichiamo

L’addio di Sammarco al Pd: partito troppo legato al potere

Domenico Sammarco Domenico Sammarco

Sorprenderà davvero pochi la decisione del consigliere, Domenico Sammarco, di lasciare il Partito democratico e continuare la sua opposizione all’amministrazione guidata dal sindaco Pecoraro in rappresentanza delle liste civiche, Manduria Migliore e Federcivica. Lo si era già capito nel recente congresso del partito dove l’esponente progressista aveva lasciato la sala subito dopo l’intervento del sindaco Gregorio Pecoraro che, seppur senza nominarlo, aveva più volte lanciato delle frecciate al veleno nei suoi confronti, vera spina nel fianco di questa amministrazione comunale a trazione grillina con spinta di movimenti civici con simpatie dem.  «Ho deciso di abbandonare il gruppo politico del Partito Democratico. Questa scelta nasce da un profondo senso di disallineamento tra i miei ideali e la realtà che ho vissuto all’interno del partito», afferma il consigliere. 

A far precipitare tutto (Sammarco lo spiega bene nella sua lettera che pubblichiamo integralmente di seguito), è stato il comportamento dell’ex commissario cittadino del Pd, Mattia Giorno, che premeva affinché l’ex Pd rinunciasse ad una sua diffida che faceva innervosire i componenti del Movimento 5 Stelle. «Mi sono trovato a scontrarmi con una politica verticistica, incapace di ascoltare le istanze dei territori e più concentrata su cariche e numeri che sul bene comune», scrive Sammarco che chiude l’intervento con uno sguardo rivolto agli ex suoi compagni che hanno invece deciso di seguire la scia di un partito che con la loro scelta hanno deciso di aprire le porte al gruppo del sindaco Pecoraro. «Questa vicenda – afferma Sammarco riferendosi alle pressioni ricevute per tenere buoni i grillini -, è solo l’ultimo esempio di un atteggiamento che ho trovato frustrante e che mi ha spinto a prendere la decisione di lasciare il Partito democratico. Tuttavia – aggiunge -, auguro agli “stoici” amici del partito locale che credono ancora possibile modificare questo modus operandi antidemocratico dei diktat del regime verticistico del partito, di poter essere non succubi del potere, di non essere ammaliati da chi sta distruggendo quotidianamente la nostra Città, ma capaci di ascoltare le istanze del nostro territorio, concentrandosi non su cariche e numeri ma sul bene comune». Di seguito il testo integrale della lettera di Domenico Sammarco

Ho sbagliato e lo ammetto con la trasparenza e l’onestà intellettuale e morale che ritengo fondamentali in politica. Dopo l’esito delle elezioni comunali del 2020, mi sono dedicato con passione e determinazione alla ricostruzione del Partito Democratico di Manduria, nella speranza di creare un dialogo costruttivo tra istanze locali, provinciali e regionali. L’ho fatto con l’unico obiettivo di risollevare le sorti della nostra Città, convinto di poter costruire una realtà trasparente, solida e innovativa. Tuttavia, con il tempo, ho dovuto constatare che l’ambiente politico in cui operavo era distante dai valori e dai principi che mi hanno spinto a candidarmi come Sindaco. 

Mi rivolgo a voi oggi con il cuore pesante e una decisione ponderata: ho deciso di abbandonare il gruppo politico del Partito Democratico. Questa scelta nasce da un profondo senso di disallineamento tra i miei ideali e la realtà che ho vissuto all’interno del partito. La politica, per me, è sempre stata uno spazio di dialogo e collaborazione, un mezzo per mettere al centro le persone e i loro bisogni. Tuttavia, mi sono trovato a scontrarmi con una politica verticistica, incapace di ascoltare le istanze dei territori e più concentrata su cariche e numeri che sul bene comune. Ciò ha portato a un progressivo svuotamento della rappresentatività e dell’operatività del partito a livello locale. A causa di inutili lotte di potere, il gruppo operativo è stato di fatto reso inerte, un risultato di cinque lunghi anni di commissariamento, una condizione quasi unica a livello nazionale. È stato difficile, in questo contesto, scorgere quella democrazia che il partito stesso ha scelto di mettere nel proprio nome.

Questa distanza si è manifestata chiaramente anche nella recente vicenda relativa alla delibera proposta in tema di premialità per le aziende che garantiscono un salario minimo di 9 euro ai propri dipendenti, che ritengo contenga gravi vizi normativi e procedurali. Come consigliere comunale e giurista ho il dovere di garantire il rispetto delle norme e dei principi di trasparenza e correttezza che regolano l’azione amministrativa. La proposta, infatti, non è stata esaminata nelle competenti commissioni consiliari, come previsto dal regolamento, configurando una grave violazione delle procedure. Tale mancanza non solo espone l’amministrazione a possibili ricorsi, ma rappresenta un vulnus ai principi fondamentali che devono guidare la gestione della cosa pubblica.

Mi sono trovato, quindi, nella posizione di dover chiedere il ritiro in autotutela della delibera, per garantire il rispetto delle regole e per tutelare l’ente pubblico da possibili conseguenze legali e danni erariali. Ed il Partito Democratico, anziché sostenere tale iniziativa, mi ha chiesto di ritirare tale diffida di autotutela, sorvolando e ignorando le gravi violazioni dei principi di correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa, in violazione delle regole che presiedono il corretto esame degli atti in consiglio comunale e dunque in contrasto con la normativa italiana e con le statuizioni di un giudice della Repubblica Italiana (già peraltro intervenuto, da me azionato, con una precedente sentenza del Tar in altro caso simile).

Questa vicenda è solo l’ultimo esempio di un atteggiamento che ho trovato frustrante e che mi ha spinto a prendere la decisione di lasciare il Partito Democratico. Tuttavia, auguro agli “stoici” Amici del partito locale – che credono ancora possibile modificare questo modus operandi antidemocratico dei diktat del regime verticistico del partito – di poter essere non succubi del potere, di non essere ammaliati da chi sta distruggendo quotidianamente la nostra Città, ma capaci di ascoltare le istanze del nostro territorio, concentrandosi non su cariche e numeri ma sul bene comune.

La mia lealtà resta saldamente con voi Cittadini, la comunità che ho l’onore e l’onere di rappresentare, almeno quella parte che voglia sentirsi da me rappresentata e tutelata. Continuerò a lottare per una politica che metta al centro le persone, che ascolti le istanze dei territori e che operi con trasparenza e correttezza. Rimango al servizio della Città e della sua gente, con l’impegno di lavorare per un futuro più giusto ed equo, al fianco dei gruppi politici civici di Manduria Migliore e Federcivica, che da sempre si battono per migliorare il nostro territorio e di tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia in me.

Vi chiedo di comprendere la difficoltà di questa scelta e di condividerla insieme a me perché (per citare un film di Salemme) “è un caso, solo un caso, che siano cadute le mie regole e non le tue” e tutti, quindi, dobbiamo fare i conti con lo scollamento tra i nostri ideali e quelli dei partiti politici a cui abbiamo creduto. Pertanto, vi chiedo di continuare a sostenere una politica che sia davvero al servizio dei cittadini, perché i simboli dei partiti non sono importanti quando sono solo vuoti luoghi di un potere fine a sé stesso, ma fondamentali restano i valori, i principi e le volontà concrete di far bene nella cosa pubblica.

Domenico Sammarco

 

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

7 commenti

  • Giovanni Cazzato
    ven 31 gennaio 11:08 rispondi a Giovanni Cazzato

    Ma cosa dice Sammarco? Se non sbaglio lui ha rappresentato il PD in consiglio comunale ed è stato lui a decidere le scelte da portare avanti contro la giunta e, spesso, sbagliando strategia e tattica. Ora non può sbattere la porta come se fosse stato ai margini per tanti anni accusando il suo partito di attaccamento al potere visto che era all'opposizione. Invece da sprovveduto, politicamente, non è stato in grado di indicare priorità e alleanze, interne ed esterne al PD, per dare a Manduria una propettiva di programmi e di governo superando le notevoli criticità dell'esperienza Pecoraro.

  • Nessuno
    mer 29 gennaio 19:03 rispondi a Nessuno

    Quando c'è aria di elezioni sono come i prodotti che si spostano da scaffale a scaffale non c'è niente

  • manduriano
    mer 29 gennaio 15:09 rispondi a manduriano

    onore a Lei avvocato...unica voce di opposizione a questa Amministrazione scellerata

  • claudio
    mer 29 gennaio 13:39 rispondi a claudio

    OPINIONE, Domenico Sammarco era fuori dal partito ancora prima di entrare!!!!

    • Piero
      gio 30 gennaio 11:18 rispondi a Piero

      Sig Claudio io direi fuori dal MARCIO Bravo Sammarco

  • giu
    mer 29 gennaio 11:19 rispondi a giu

    Domenico tieni duro, hanno distrutto il PD a Manduria.

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    mer 29 gennaio 07:00 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Lei rimarrà per il sottoscritto un serio galantuomo a prescindere dalla politica locale. Avrei voluto vedere il suo operato da primo cittadino. Tuttavia non ricordo sue azioni, ad oggi a tutela delle Riserve Naturali e proposte migliorative per la Marina. È ancora in tempo 😜 Rimane il dato di fatto reale, tra i tanti avvocati candidati a Sindaco lei è l' unico che ha fatto vera opposizione al sistema nepotistico che l' ha fatta fuori dal partito. Opinioni

Tutte le news
La Redazione - oggi, ven 14 febbraio

Gli operatori del  commercio ambulante di Fiva Confcommercio Taranto ripartono da una forte rappresentanza portatrice delle istanze ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, ven 14 febbraio

E’ morto questa mattina Giuseppe Rosario Coco, geometra, ex dipendente comunale con responsabilità ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, ven 14 febbraio

La Polizia di Stato, nell’ambito delle attività di controllo di tipo amministrativo, ha riscontrato diverse irregolarità presso un’officina ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, ven 14 febbraio

È morto a 68 anni Giorgio Cocilovo, uno dei più grandi chitarristi della musica italiana. Sposato con una manduriana, ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, ven 14 febbraio

Continuano a cura del Gruppo di Taranto e della Compagnia di Manduria gli interventi condotti a contrasto della diffusione ...

Sammarco: il divieto ai cortei funebri deve esser eliminato
La Redazione - gio 12 dicembre 2024

L’ordinanza del sindaco manduriano, Gregorio Pecoraro, che vieta i cortei funebri a piedi, consentendoli solo a bordo di auto incolonnate, sarebbe «priva di istruttoria tecnica per poterla giustificare». Lo sostiene il ...

Divieto dei cortei funebri: "ordinanza illegittima che lede la libertà religiosa"
La Redazione - dom 15 dicembre 2024

«L’ordinanza che vieta i cortei funebri a piedi è illegittima per sviamento di potere». «vìola il principio di uguaglianza tra i cittadini» e «la libertà religiosa ...

Imu sui fabbricati rurali, regalo di Natale per gli agricoltori manduriani
La Redazione - ven 20 dicembre 2024

Nel consiglio comunale di ieri, quello che il sindaco e il presidente non volevano fosse trasmesso sui canali de La Voce di Manduria, la maggioranza Pecoraro ha impacchettato il regalo per tutti gli agricoltori manduriani approvando ...