Lunedì, 6 Maggio 2024

Giudiziaria

Il Tribunale di Taranto riconosce il diritto di cronaca a due giornalisti

La Voce di Manduria non aveva diffamato l’ex sindaco Tommasino sul lido alla Salina

Stampa libera Stampa libera | © La Voce di Manduria

Il giudice del Tribunale di Taranto, Francesco Maccagnano, ha definitivamente archiviato l’accusa nei confronti del direttore de La Voce di Manduria, Nazareno Dinoi e della giornalista, Monica Rossi, accusati di aver diffamato l’ex sindaco di Manduria Paolo Tommasino. Il giudice ha disposto l’archiviazione chiesta anche dal pubblico ministero e contro la quale Tommasino si era opposto.

I due giornalisti erano stati querelati dall’allora sindaco manduriano per un articolo pubblicato su La Voce a febbraio del 2017 a firma della giornalista Rossi, riguardante il processo di balnearizzazione di un tratto di spiaggia della Salina dei Monaci a Torre Colimena, marina di Manduria.

L’ex sindaco si lamentava delle modalità con le quali, nel pezzo giornalistico dal titolo “Salina, tra i progetti di lido anche quello della famiglia Tommasino”, era stato rappresentato il progetto della moglie di Tommasino, Grazia Di Lauro, che riguarda la realizzazione di uno stabilimento balneare nei pressi della Salina. In particolare il denunciante riteneva l’articolo “ampiamente diffamatorio” proprio per l’espressione «famiglia Tommasino» utilizzata nel titolo quasi a voler far credere all’esercizio di «un potere economico o di altra natura, quando la verità – sosteneva l’ex sindaco -, evoca semplicemente l’iniziativa di una modesta imprenditrice che, con grossi sacrifici, ponendo in secondo piano il profitto, intende spendersi per lo sviluppo turistico della zona, senza minimamente venir meno al rispetto dell’ambiente».

Per il giudice, l’espressione “famiglia Tommasino” non pare rivestisse specifici connotati diffamanti o insinuanti”. «L’avvio di un’attività imprenditoriale da parte di un soggetto legato ad altra persona da vincolo di coniugio – scrive il gip nel decreto di archiviazione -, non è mai una scelta e/o un’attività compiuta “in solitaria” considerati gli inevitabili riflessi sul patrimonio familiare che un progetto di tale tipo può sortire».
Tommasino lamentava, inoltre, come «la mera iniziativa di un progetto» venisse contrabbandata per una «notizia importante destinata ad avere grande eco».
Scrive il giudice. «La realizzazione di uno stabilimento balneare presso una località ritenuta di particolare pregio paesaggistico, ben può costituire oggetto di interesse pubblico, posto che l’opportunità di un simile progetto e, correlativamente, le modalità di sfruttamento e valorizzazione di beni demaniali bel lecitamente possono essere dibattute».
Per l’ex primo cittadino, poi, “l’aspetto più offensivo” della sua reputazione era stata l’ipotesi di «un trattamento di favore» da lui goduto. «In realtà – scrive sempre il giudice – alcun riferimento a favore di Tommasino o di sua moglie è stato adombrato nell’articolo della giornalista la quale, d’altra parte, non ha evocato solo il progetto imprenditoriale di Maria Grazia Di Lauro, ma analoghe iniziative assunte da Barbara Antonica e da un terzo soggetto».

Nell’articolo sotto accusa, la giornalista Rossi aveva illustrato dettagliatamente e con piglio di chi descrive i fatti con cognizione avendo “studiato le carte”, tutto l’iter procedurale dei progetti presentati al comune di Manduria e l’esito di alcune conferenze di servizio che avevano proposto prescrizioni ai progetti stessi. «Un crescendo rossiniano», l’aveva definito Tommasino, al fine di «ammannire le sue velenose fandonie».
Per il gip, la giornalista «non ha adottato un linguaggio tale da comportare la generale disistima e la lesione della dignità morale o professionale dei soggetti evocati nell’articolo». Inoltre. «La personale interpretazione delle fonti normative in materia ambientale che fonda l’impianto argomentativo dell’articolo, non appare meramente calunniosa, bensì è il portato di una personale rielaborazione, da parte della giornalista, di elementi di fatto e di elementi di diritto».
Per questo il giudice Maccagnano ha disposto infine l’archiviazione del procedimento penale.

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2 commenti

  • Realtà
    mar 29 giugno 2021 10:40 rispondi a Realtà

    Finalmente un articolo di natura giudiziaria in cui non vengono nominati Avvocati. Basta nominare l Avvucati

  • Lorenzo
    mar 29 giugno 2021 10:40 rispondi a Lorenzo

    ????????????

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